Era accusato di aver picchiato la compagna per un “like” ricevuto su Instagram e di aver minacciato di dare fuoco al locale in cui lavora come cameriera. Un 19enne di Tricase, già raggiunto dalla misura cautelare del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla ragazza, è stato condannato ad un anno di reclusione (con sospensione della pena). Il giudice Fabrizio Malagnino, però, lo ha assolto dall'accusa di stalking.
Gli episodi
Diversi gli episodi contestati dal pubblico ministero Maria Rosaria Petrolo, titolare delle indagini.
Avrebbe chiesto alla ragazza di lasciare il lavoro
Avrebbe anche chiesto alla ragazza di lasciare il lavoro di cameriera presso il locale della zia o, in alternativa, di essere assunto insieme a lei, minacciando, in caso contrario, di dare fuoco al locale. Ma l'episodio più grave è quello avvenuto il 17 ottobre dello scorso anno: il giovane avrebbe picchiato la ragazza con schiaffi e pugni e l'avrebbe trascinata fuori casa tirandola per i capelli, solo perché la malcapitata si sarebbe rifiutata di fargli vedere il cellulare dopo aver notato un “mi piace” lasciato su Instagram da un ragazzo a commento di una foto della giovane. In seguito a questo ennesimo episodio di violenza, alla ragazza era stato diagnosticato un trauma al volto giudicato guaribile in sette giorni.Al termine del processo, il 19enne è stato condannato in primo grado per il reato di lesioni. Caduta, invece, l'accusa di atti persecutori. La ragazza, costituitasi parte civile, dovrà essere risarcita, mentre il 19enne, tramite il suo avvocato, potrà presentare appello.
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