Un po’ imprudente ed anche pazzarello sì a mettersi alla guida della sua Ape per continuare a dedicarsi alla campagna. Ma non bugiardo e truffatore: un uomo di 74 anni, di Taurisano, nel basso Salento, è stato assolto dall’accusa di truffa all’Inps facendosi passare per cieco e intascando così una pensione di quasi 28mila euro fino al 2014. Intanto l’Inps sulla base dell’accusa formulata dalla Procura con le indagini condotte dai finanzieri della Tenenza di Casarano, gli aveva sequestrato beni del valore equivalente all’importo di quella che si riteneva una truffa: parte di una casa e la campagna.
Gli esperti: «1/20esimo per ogni occhio»
Ed invece il processo conclusosi nei giorni scorsi davanti alla giudice della prima sezione penale del Tribunale di Lecce, Giovanna Piazzalunga, lo ha assolto con la formula il fatto non sussiste, accogliendo la richiesta dell’avvocata difensore Faenza Speranza e rigettando l’istanza di condanna della vice procuratrice onoraria, Maria Ligorio.
Ripreso e pedinato
A farlo finire nei guai i controlli dei finanzieri sugli accertamenti delle invalidità: lo pedinarono e lo ripresero alla guida della sua fedele Ape per recarsi tutti i giorni in campagna. Possibile? «Vedeva delle ombre», hanno sostenuto i medici. Ad accertare la cecità erano state le commissioni mediche per l'accertamento delle invalidità civili nelle sedute del 2007, 2010, 2012 e 2013. Comportamento, insomma, da ritiro della patente, ma non penalmente rilevante.