Auto trafitta dal guardrail: i famigliari dell'insegnante morta sono pronti a chiedere maxi risarcimento

Sono al lavoro gli avvocati delle persone offese, che assistono il fidanzato e i parenti di Alessandra Musolino

Auto trafitta dal guardrail: i famigliari dell'insegnante morta sono pronti a chiedere maxi risarcimento
Auto trafitta dal guardrail: i famigliari dell'insegnante morta sono pronti a chiedere maxi risarcimento
di Roberta GRASSI
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Martedì 18 Aprile 2023, 06:55 - Ultimo aggiornamento: 19 Aprile, 13:32

Nessuna opposizione alla richiesta di archiviazione dell'inchiesta formulata dalla procura, ma si valuta una maxi richiesta di risarcimento del danno in sede civile, da rivolgere al Comune di Lecce.
Sono al lavoro gli avvocati delle persone offese, che assistono il fidanzato e i parenti di Alessandra Musolino, l'insegnante 28enne che morì nel giugno 2022 lungo la Tangenziale Est, all'altezza dell'uscita Motorizzazione Torre Chianca. La sua auto fu trafitta dal guardrail e dalla consulenza tecnica disposta dal pm Luigi Mastroniani, sono emerse alcune criticità riguardanti proprio la Est, di competenza dell'ente municipale a differenza della Ovest che è invece gestita da Anas.

I famigliari, assistiti dagli avvocati Antonio Romanello e Aldo Maria Fornari, hanno sin da subito insistito per ottenere una ricostruzione verosimile dei fatti. Per conoscere, per quanto possibile, le cause dell'incidente e della morte della ragazza.

Le ipotesi

Secondo gli studi fatti su incarico della Procura dall'ingegnere Antonio Caricato con la collaborazione dell'ingegnere Vincenzo Orlando, sarebbero due le ipotesi più probabili: «L'urto del guardrail a seguito di un errore nella scelta dello svincolo che sarebbe in questo caso «giustificabile - è riportato - con l'assenza di cartello di preavviso», o un malore o distrazione. Secondo il consulente della Procura, tra l'altro: «La perdita dell'aderenza, dovuta alla dinamica, è stata anche incentivata dalla presenza di pietrisco nella zona di manovra, non di comune traiettoria al traffico stradale».
Nella consulenza e nella richiesta di archiviazione del fascicolo in cui figurava come indagato il dirigente comunale Giovanni Puce, difeso dall'avvocato Ivana Quarta, sono sottolineate alcune carenze rilevate lungo la Tangenziale Est.

L'assenza, ad esempio, di attenuatori che - considerata la data di realizzazione della strada - non sono obbligatori. Ma che avrebbero potuto forse evitare la tragedia.

«Il tratto di Tangenziale sul quale si è verificato l'incidente - si legge nella richiesta di archiviazione formulata al gip - rientra nella competenza gestionale del Comune di Lecce, a differenza della tangenziale Ovest che è gestita dall'Anas». Sotto il profilo penalistico, secondo il pm, non vi sono estremi di responsabilità per i dirigenti comunali. «Appaiono invece - rileva il pm - residuali estremi di responsabilità civile nei confronti dell'ente gestore della strada, poiché come noto, in ambito civilistico vige il diverso criterio probatorio del più probabile che non».
Lo svincolo in questione, è l'uscita 3. «Vista la non singolarità del caso sul tratto stradale in argomento - si leggeva nella consulenza - sarebbe opportuno per l'incolumità degli utenti l'adeguamento delle opere protettive con l'installazione di attenuatori d'urto a protezione delle cuspidi in corrispondenza degli svincoli».

Quanto alle condizioni della strada, unico vulnus, l'assenza di «cartello di preavviso in corrispondenza degli svincoli, situazione non conforme a quanto previsto dal codice della strada». All'esperto era stato anche chiesto di ricostruire la dinamica dell'incidente. Era stato rilevato che la conducente procedeva a una velocità inferiore ai limiti imposti su quel tratto. Come indicato dal pm, se ne discuterà ora probabilmente davanti al giudice civile, laddove potrà essere formulata una richiesta di risarcimento del danno, sulla base delle evidenze dell'analisi effettuata dagli esperti di sicurezza stradale che sono stati incaricati dalla Procura. Il Comune, naturalmente, se citato in giudizio potrà fornire le proprie controdeduzioni.

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