Il guardrail non era in buone condizioni e non c'era segnale di preavviso per lo svincolo. Ma tutto ciò non è sufficiente per sostenere l'accusa di omicidio stradale nei confronti dell'unico indagato, l'ingegnere comunale Giovani Puce. Lo sostiene il pm Luigi Mastroniani che ha chiesto l'archiviazione del procedimento aperto in seguito alla drammatica morte di Alessandra Musolino, l'insegnante tarantina (e salentina ormai d'adozione) che il 4 giugno 2022 rimase vittima di un incidente lungo la tangenziale Est. La donna, 28 anni, era alla guida di un'auto che fu trafitta dal guardrail all'altezza dell'uscita Motorizzazione - Torre Chianca.
Il pm si è affidato a una consulenza tecnica, a firma dell'ingegnere Antonio Caricato con la collaborazione dell'ingegnere Vincenzo Orlando. «Il tratto di Tangenziale sul quale si è verificato l'incidente - si legge nella richiesta di archiviazione formulata al gip - rientra nella competenza gestionale del Comune di Lecce, a differenza della tangenziale Ovest che è gestita dall'Anas».
Cosa successe
Lo svincolo in questione, è l'uscita 3. «Vista la non singolarità del caso sul tratto stradale in argomento - si leggeva nella consulenza - sarebbe opportuno per l'incolumità degli utenti l'adeguamento delle opere protettive con l'installazione di attenuatori d'urto a protezione delle cuspidi in corrispondenza degli svincoli». Non si trattava però di un obbligo di legge, era stato sottolineato, considerato che il progetto della tangenziale est è stato approvato prima del 2004 e quindi dell'emanazione del decreto che ha «reso obbligatorio per le nuove progettazioni l'impiego degli attenuatori». Quanto alle condizioni della strada, unico vulnus, l'assenza di «cartello di preavviso in corrispondenza degli svincoli, situazione non conforme a quanto previsto dal codice della strada». All'esperto era stato anche chiesto di ricostruire la dinamica dell'incidente. Era stato rilevato che la conducente procedeva a una velocità inferiore ai limiti imposti su quel tratto.
Due le ipotesi: l'urto del guardrail a seguito di un errore nella scelta dello svincolo che sarebbe in questo caso «giustificabile - è riportato - con l'assenza di cartello di preavviso», o un malore o distrazione. Secondo il consulente della Procura, tra l'altro: «La perdita dell'aderenza, dovuta alla dinamica, è stata anche incentivata dalla presenza di pietrisco nella zona di manovra, non di comune traiettoria al traffico stradale». Si aggiungeva inoltre che: «Il Comune non ha programmato prima del 3 agosto 2022 alcuna attività riguardo l'adeguamento dell'arteria». Il consulente è convinto poi che l'eliminazione dei terminali esposti al traffico: «avrebbe creato le condizioni per prevenire o quantomeno ridimensionare notevolmente gli effetti dell'impatto del veicolo coinvolto nel sinistro». L'unico indagato è difeso dall'avvocato Ivana Quarta. Il fidanzato della vittima assistito dall'avvocato Antonio Romanello, i parenti dall'avvocato Aldo Maria Fornari: potranno opporsi alla richiesta di archiviazione.