L'ombra della Scu sulla Bcc, a processo il sindaco Mazzotta

Il sindaco di Carmiano, Giancarlo Mazzotta
Il sindaco di Carmiano, Giancarlo Mazzotta
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Martedì 12 Marzo 2019, 17:27 - Ultimo aggiornamento: 20:28
Il sindaco di Carmiano Giancarlo Mazzotta dovrà andare a processo: lo ha deciso il gup Sergio Tosi, chiudendo quindi la prima, lunga fase dell'inchiesta della Procura di Lecce - condotta dal pm Carmen Ruggiero - sul presunto condizionamento del voto per il rinnovo del Consiglio di amministrazione della Banca di Credito cooperativo di Terra d'Otranto da parte della Sacra Corona Unita, in particolare del clan di Monteroni. 

Sei gli imputati nel processo che si aprirà, tre i prosciolti. Otto i capi di imputazione, in ognuno dei quali compare, da solo o in concorso con altri, il sindaco di Carmiano Giancarlo Mazzotta, 48 anni, indicato come amministratore di fatto della banca. Risponde di estorsione aggravata dal metodo mafioso, tentata e consumata, violenza privata e tentata concussione. Tutto - secondo quanto ricostruito dalla Procura e dai carabinieri del Ros e della Compagnia di Campi Salentina - per consentire al fratello Dino di ottenere la presidenza a scapito dell'altro concorrente, Giulio Ferreri Caputi. Mazzotta ottenne il 70 per cento dei voti e il gup Tosi lo ha prosciolto da ogni accusa insieme a Italo Potì e al direttore di filiale Tommaso Congedo per l'ipotesi di illecita influenza sull'assemblea. 

Andranno a processo, invece, Giuseppe Caiaffa, 57 anni, di Carmiano, consigliere uscente; Ennio Capozza, 62 anni, di Lecce, visurista a contratto per la banca; Luciano Gallo, 50 anni, di Martano; Giovanni Mazzotta, 53 annui, di Monteroni, conosciuto con il soprannome di Gianni Conad; Saulle Politi, 46 anni, di Monteroni; Maria Grazia Taurino, 53 anni, di Carmiano, addetta ai mutui.
 
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