Secondo l'accusa avevano indebitamente avuto accesso al beneficio del reddito di cittadinanza: si tratta di due cittadini stranieri che sono stati assolti dal gup Marcello Rizzo, al termine di un processo con rito abbreviato condizionato all'ascolto degli imputati. I due sono difesi dall'avvocato Salvatore Centonze.
Gli accertamenti
Gli accertamenti erano stati fatti dai carabinieri di Lecce che avevano trasmesso un'informativa al pm Simona Rizzo.
Il fatto non costituisce reato
La donna ha spiegato di aver presentato la domanda al posto del marito, che invece possedeva i requisiti, perché si potesse estendere a tutto il nucleo famigliare. L'altro, invece, si è detto convinto che si trattasse di un sussidio di sopravvivenza, considerato che a causa della pandemia non aveva un lavoro e non avrebbe saputo come fare a sostenersi per le esigenze primarie. Per entrambi, infine, è giunta l'assoluzione. Il fatto non costituisce reato. Altra storia sarà la verifica del possesso dei requisiti e l'effettiva erogazione del Reddito.