Gallipoli, dissequestrato il Parco Gondar
Estate salva ma dovrà ridurre gli eventi

Gallipoli, dissequestrato il Parco Gondar Estate salva ma dovrà ridurre gli eventi
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Mercoledì 3 Maggio 2017, 15:49 - Ultimo aggiornamento: 21:48
Dissequestrato il Parco Gondar di Gallipoli. Con alcune oprecrizioni: si protranno svolgere non più di 38 eventi durante l'estate. Otto eventi con non più di ottomila ospiti e 30 eventi con non più di quattromila ospiti. I gestrori dovranno versare una cauzione da 250mila euro che La Procura incasserà nel caso dovessero essere violate le prescrizioni.

La struttura del Salento più consona ad ospitare i grandi concerti era stata sequestrata il 3 aprile scorso con il decreto di sequestro preventivo del giudice per le indagini preliminari Simona Panzera. Poche ore fa il  procuratore aggiunto Elsa Valeria Mignone ed il sostituto Antonio Negro hanno emesso il provvedimento che accoglie l'istanza degli avvocati difensori Michele Bonsegna, Ladislao Massari e Pierluigi Portaluri. 

La stagione stiva dei concerti è salva dunque. Nelle sedi giudiziarie continueranno invece ad essere vagliate 
le ipotesi di reato di  lottizzazione abusiva e falso contestate a sette indagati. La contestazione principale, quella di lottizzazione,  si basa sul teorema che il Parco Gondar sia stato realizzato su zone dove non si sarebbe potuto costruire. E che le autorizzazioni ottenute dal Comune sono tutte illegittime. 

Fra gli indagati, per questo anche due dirigenti comunali: Giuseppe Cataldi, 62 anni, di Gallipoli, responsabile dell’Urbanistica, il solo indagato che risponde di falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici; e Sergio Leone, 62 anni, di Taviano, funzionario pro tempore dell’Urbanistica.
Indagati in questo procedimento sono anche Ferruccio Errico e Christian Scorrano, 35 anni entrambi, di Gallipoli, nelle vesti di amministratori del Parco Gondar. Sotto inchiesta i progettisti: Mario Stefanelli, 63 anni, di Otranto; Franco Ancora, 75 anni, di Gallipoli; ed Antonio Ferilli, 49 anni, di Gallipoli.

Le accuse basate sulle consulenza dell’ingegnere Dino Borri (professore ordinario del Politecnico di Bari), dell’architetto Loredana Magurano (entrambi per la Procura) ed in parte dell’ingegnere Antonio Vernaleone (per gli amministratori del Gondar) divide così le aree su cui ricadono i 15mila metri quadrati del Gondar: 1.000 metri quadrati sono del Demanio. E la richiesta di concessione sarebbe stata presentata solo in tempi recenti. E poi aree per verde attrezzato, zona agricole, e zone agricole sottoposta vincoli paesaggistici ed idrogeologici, oasi di protezione Baia Verde-Isola di Sant’Andrea.

Complessivamente una zona dove non sarebbero potuti sorgere il palco con la copertura e le strutture attorno a formare una sorta di corona per contenere il suono. Abusivi - dice in sostanza il decreto - anche il bar ristorante, la tettoia, il deposito, il gruppo antincendio, gli spazi coperti per l’intrattenimento e gli impianti sportivi.
Sulla scorta di questo orientamento la Procura contesta come false le autorizzazioni paesaggistiche rilasciate dal dirigente comunale Cataldi nel 2012, per isolare acusticamente la struttura e quella di due anni dopo per modificare la recinzione allo scopo sempre di contenere il suono.
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