Dopo il Comitato sull’ordine pubblico e la sicurezza di giovedì scorso in prefettura a Lecce, la prima cittadina di Porto Cesareo Silvia Tarantino, ha emanato in queste ore, attraverso i funzionari dell’ente jonico, ben tre ordinanze sindacali per contrastare la “malamovida”, gli assembramenti e i vandalismi che in questo periodo di sovraffollament, hanno più volte minato la civile convivenza nella città turistica. A chiedere interventi più incisivi di contrasto al degrado erano stati, con una lettera inviata agli organi competenti, i commercianti e gli imprenditori turistici cesarini. Interventi necessari, a loro dire, «ripristinare legalità e sicurezza» lungo gli oltre 15 chilometri di litorale costiero ricadente nell'Area Marina Protetta, che d'inverno conta 6000 abitanti e, d'estate, è frequentata d’estate da circa 200mila persone al giorno, fra turisti e pendolari.
Il primo provvedimento
La prima è un’ordinanza che stabilisce la vigilanza sul territorio e «affida all'istituto di vigilanza Forgolpol di Leverano, la sorveglianza grazie all’intervento di cinque agenti che per 6 ore al giorno pattuglieranno tutte le spiagge libere del territorio comunale situate tra gli stabilimenti e in particolare nei tratti Le Dune-Tabù, Torre Lapillo centro, Zona Palude Fede-Punta Prosciutto.
Gli altri provvedimenti
La seconda ordinanza riguarda le cosiddette “case pollaio” con l’obiettivo di prevenire condizioni di sovraffollamento ad uso abitativo nel territorio comunale. Previste sanzioni per i trasgressori fino a 550 euro con conseguenti rilievi giudiziari di carattere amministrativo e penale. La terza invece riguarda il divieto di vendita per asporto di bevande contenute in bottiglie e bicchieri di vetro, con l’obbligo di utilizzo contenitori monouso agli esercenti attività di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande e similari.
Leggi il provvedimento completo: 1636990_ATT_000024914_29883 (1)_24130018.pdf
«E fatto obbligo dalle ore 24 alle ore 5 del giorno successivo, nel periodo compreso dalla data di emissione dell’ordinanza e fino al 30 Settembre 2021 – è riportato nel provvedimento - agli esercizi pubblici che somministrano alimenti e bevande, di fornire esclusivamente i prodotti in contenitori monouso, con contestuale divieto di somministrare in bicchieri o bottiglie di vetro se la consumazione è al di fuori dello spazio di pertinenza dell'esercizio. Le attività di somministrazione di bevande in qualsiasi forma, con l’utilizzo di bottiglie, recipienti di vetro e le conseguenti consumazioni da parte dei clienti, sono invece consentite esclusivamente all’interno dei locali e delle aree dei pubblici esercizi o nelle aree esterne di pertinenza delle stesse attività, legittimamente autorizzate con occupazione di suolo pubblico, con obbligo a carico dell’esercente al termine della consumazione, di attivarsi per smaltire le bottiglie di vetro e le lattine. Nei restanti casi, la vendita per asporto e la somministrazione sono consentite unicamente in contenitori monouso».
Una risposta forte dopo le polemiche dei giorni scorsi e che farà certamente discutere.