Annullata con rinvio per un nuovo processo davanti alla Corte d'Appello di Lecce la sentenza che il 30 aprile dell'anno scorso condannò, con pene dimezzate rispetto al primo grado, per i 13 agenti della polizia Stradale di Lecce accusati di avere costretto commercianti ed imprenditori a regalare denaro, derrate alimentari ed altro ancora. I giudici della sesta sezione penale della Corte di Cassazione hanno accolto il ricorso presentato dal collegio difensivo. Non ci sono le motivazioni, c'è il dispositivo, gli avvocati, tuttavia, hanno puntato l'attenzione sul difetto di motivazione della sentenza d'appello: uguale per ogni imputato, hanno fatto presente nella discussione di ieri. Diverso è stato l'orientamento del sostituto procuratore generale che per quattro imputati ha chiesto l'inammissibilità del ricorso e per gli altri il rigetto.
Il processo, dunque, torna, a Lecce. La prescrizione incombe. La prescrizione per il reato di induzione indebita a dare o promettere utilità, ravvisato nella sentenza di appello invece della concussione contestata in primo grado . Induzione e non costrizione, aveva stabilito il collegio presieduto da Vincenzo Scardia (a latere Domenico Toni ed Eva Toscani), accogliendo in subordine la tesi del collegio difensivo che in prima battuta aveva cercato di dimostrare che si dovesse parlare di corruzione nel rapporto dare-avere fra imprenditori e poliziotti. Reato, la corruzione, che sarebbe intanto prescritto, visto che i fatti contestati risalgono agli anni 2006, 2007 e 2008. Il blitz nel 2009 che coinvolse 16 agenti e comportò la necessità di ricostruire quasi da zero la squadra della sezione di Lecce della polizia Stradale.
Le condanne in Appello
In Appello la prescrizione intanto era intervenuta per la contravvenzione prevista per il reato di detenzione di armi contestata a Fabio Cazzato, Impero Delle Donne, Salvatore Lanza ed Ugo Rizzello. Questo orientamento contrario a quello della Procura generale, visto che il sostituto Giovanni Gagliotta aveva chiesto al conferma della sentenza emessa in primo grado il 2 luglio di quattro anni fa dai giudici della prima sezione penale, aveva comportato una riduzione secca delle pene.
Il collegio difensivo
Il collegio difensivo è formato dagli avvocati Giancarlo Dei Lazzaretti, Luigi Corvaglia, Antonio Bolognese, Giuseppe Corleto, Maurizio Papa, Stefano De Francesco, Donata Perrone, Antonio Savoia, Antonio Romano, Francesco Tobia Caputo, Laura Minosi, Michele Palazzo, Francesca Conte, Luigi Greco, Luigi Rella e Michelangelo Gorgoni.
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