Anche il cibo negli ultimi anni ha preso molto sul serio il design. Una volta superata la concezione che un tempo lo riteneva la "presentazione dei piatti", questo settore è diventato tra più sollecitati e in espansione, ma anche uno di quelli che si pongono di fronte alle sfide della sostenibilità ambientale. Uno di questi riguarda gli usa e getta, con in cima le cannucce di plastica ritenute potenziali killer per le tartarughe marine oltre che fortemente inquinanti. Uno dei grandi traguardi in tal senso è stato la normativa sulla plastica monouso che da gennaio 2022 ha vietato la vendita di cannucce, posate, piatti e altri prodotti di plastica non riciclabile e oxo-degradabile. Dal divieto all'ingegno il passaggio è stato breve. In tanti si sono infatti impegnati a produrre oggetti riutilizzabili e smart.
E qui entra in scena il design, che riguarda la progettazione complessiva dei fatti alimentari, attraversa i processi produttivi della gastronomia, cerca le soluzioni che hanno come obiettivo la miglior esperienza per chi consuma e il rispetto per l'ambiente e la sostenibilità.
La sfida
Una delle paladine di questo entusiasmante settore è Nerina Di Nunzio, giornalista e comunicatrice, già direttore dello Ied a Roma e della comunicazione del Gambero Rosso, ha fondato l'agenzia di comunicazione e social media strategy Food Confidential e ha diretto per due anni la Scuola di Cucina della rivista La Cucina Italiana del Gruppo Condé Nast.
Inoltre fa parte della Food design commission dell'Adi oltre a insegnare a Tor Vergata Comunicazione Biomedica.
La storia è di per sé un piccolo esempio di come il design possa trasformare l'artigianato in un business globale: a Murano, infatti, una fabbrica di artigiani che avrebbe chiuso con il covid viene rilevata da tre ragazzi, il loro prodotto sono cannucce di vetro purissimo, tanto che lo sporco non attacca e i cui colori riprendono quelli delle casette sull'isola. Per produrle la sabbia e i sali minerali vengono mescolati e disciolti negli altoforni e poi arriva la produzione e la commercializzazione. «Per dimostrare che sono resistenti, vengono anche lanciate sui tavoli - spiega Nerina Di Nunzio - . Ma resistono anche alle temperature, raffreddandosi a contatto con il ghiaccio e offrendo un'esperienza unica».
I test
I primi test del nuovo prodotto sono stati al Geranium, rinomato ristorante veg di Copenagen, che ha deciso di adoperarle per i suoi cocktail analcolici di frutta fresca. Ma oggi sono presenti anche l'hotel Hassler di Trinità dei monti, nell'Executive Class del Frecciarossa ecc. E per farsi conoscere meglio, gli artigiani hanno già pronte anche le cannucce destinate alla premier Giorgia Meloni, ovviamente con i colori della bandiera italiana. «Stare con gli artigiani è bellissimo, hanno sempre idee fantastiche - spiega Di Nunzio -. In occasione di Spiritosa parlerò del drink design e della cannuccia che include estetica e funzionalità, ma è anche un ponte verso chi l'ha creata. Per noi la nostra identità è legata a Murano, che si trova nel mare. E presto arriveranno un concorso per creare in coctail Murano, analcolico, che dovrà raccontare l'isola nel mondo. L'idea è di collaborare con la Biennale di Venezia o con il Festival del cinema. E chissà magari presto anche con la Puglia. Il nostro motto - conclude - è bevi responsabilmente ma goditi l'esperienza». In questo caso anche facendo in modo che ne goda l'ambiente.