Giornate Fai a Lecce, tutti pazzi per il Convitto Palmieri

Giornate Fai a Lecce, tutti pazzi per il Convitto Palmieri
di Ilaria MARINACI
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Domenica 20 Marzo 2016, 07:19 - Ultimo aggiornamento: 16:20

Tutti pazzi per il Convitto Palmieri. Ieri si sono registrate lunghe file davanti al complesso monumentale di Lecce, interessato da un accurato restauro, ormai in dirittura d’arrivo, e riaperto in anteprima in occasione delle Giornate Fai di Primavera, la più importante manifestazione italiana dedicata ai beni culturali, che si conclude oggi (orario d’apertura al pubblico: 10-18).


Grazie alla collaborazione fra la locale delegazione del Fai e la Provincia di Lecce, proprietaria del Convitto e promotrice del restauro, si può ammirare il complesso riportato all’antico splendore. È grande la curiosità dei leccesi di riscoprire un luogo simbolo del capoluogo, sede storica dei Gesuiti, ma soprattutto luogo di istruzione dal 1816 al 1960, che ha visto formarsi e studiare in queste sale il fior fiore della classe dirigente della città, fra politici e professionisti. In coerenza con questa antica funzione, il Convitto “ritrovato” si candida a diventare un polo culturale di primaria importanza per l’intero territorio.
 
«Non ospiterà solo la Biblioteca Provinciale – ha spiegato, nei giorni scorsi, la consigliera delegata alla Cultura, Simona Manca – ma sarà un luogo vivo, dove si potranno vedere anche spettacoli di teatro, balletti di danza, proiezioni di film e documentari, mostre di prestigio».
«L’ex Convitto – ha aggiunto il presidente della Provincia, Antonio Gabellone – è proprietà dell’intero Salento. In questa due giorni con il Fai, in maniera larvale, ma seria, si incominciano a intravedere tutte le sue enormi prospettive di crescita futura». Cortile dopo cortile, sala dopo sala, durante la visita, si attraversano oltre sei secoli di storia, ammirando i segni del cambiamento nella diversità delle linee architettoniche, ma anche le scelte fatte per restaurare l’intero complesso. In più, una curiosità: durante i lavori, sono venuti alla luce, oltre a tombe e ossari, anche gli affreschi sulle pareti nella grande sala sotterranea che i francescani utilizzavano come cantina per fare il vino.

In provincia, invece, altrettanto suggestive sono le altre due aperture straordinarie volute dal Fai: la Chiesa di Santa Maria dell’Alto, sulla strada provinciale per Campi Salentina, più piccola ma quasi gemella della vicina Abbazia di Cerrate, anch’essa mirabile esempio di architettura romanica (orario continuato: 10-18), e la chiesa settecentesca di santa Maria Assunta, a Botrugno, con i suoi affreschi di stile bizantino riferibili al XIV secolo, recente scoperta di grande straordinarietà artistica.

Qui, le visite sono previste dalle 10 alle 19, e si ha la possibilità, in via del tutto eccezionale, di poter apprezzare anche gli ultimi restauri del Palazzo Marchesale, il più grande di tutto il Salento.
Aperta al pubblico pure l’Abbazia di Cerrate, unico bene gestito dal Fai in Puglia, per concessione della Provincia di Lecce nel 2012.
Come sempre, ad accompagnare i visitatori saranno gli Apprendisti Ciceroni, circa 600 studenti degli istituti superiori di Lecce e provincia, che illustreranno aspetti storici e artistici dei monumenti.

Due, infine, le iniziative speciali previste durante le aperture: all’ex Convitto Palmieri saranno esposti documenti storici originali, conservati al Liceo Palmieri, mentre alcuni alunni del Conservatorio “Tito Schipa” di Lecce, nella giornata di oggi, allieteranno i visitatori con momenti musicali. Infoline: 02.4676151.
 

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