Operazione Labirinto, due secoli di carcere per mafia droga ed estorsioni

Operazione Labirinto, due secoli di carcere per mafia droga ed estorsioni
di Erasmo MARINAZZO
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Mercoledì 3 Luglio 2019, 15:34 - Ultimo aggiornamento: 22:29
Duecento anni di carcere e confische per milioni di euro: è questo il contenuto della sentenza di primo grado del processo con rito abbreviato dell'operazione “Labirinto” di un anno fa, operazione che mandò in carcere Saulle Politi, di Monteroni, ritenuto esponente dell'imprenditoria in odore di Scu.

Il giudice per l'udienza preliminare Maurizio Saso ha accolto le richieste del pubblico ministero della Direzione distrettuale antimafia Valeria Farina Valaori:

Vincenzo Rizzo è stato condannato a 20 anni di reclusione;
20 anni anche per Saulle Politi.
un anno e quattro mesi per Giovanni Bergamo;
sei anni e dieci mesi per Dino Bollardi;
12 anni e 8 mesi per Massimo Cosi;
15 anni per Tommaso Danese;
10 anni e 8 mesi per Antonio De Carlo;
un anno e mezzo per Paolo Donno;
14 anni per Rodolfo Franco;
4 anni e 8 mesi per Ervin Gerbaj;
4 anni per Marenglen Halka;
4 anni e otto mesi per Marjus Halka;
12 anni e 8 mesi per Francesco Ingrosso;
un anno e otto mesi per Gianluca Lo Re;
7 anni per Antonio Malazzini;
dieci anni e 8 mesi per Giuseppino Mero;
un anno e 4 mesi per Jessica Pareo;
5 anni e 4 mesi per Alessandro Quarta;
7 anni per l'imprenditore Davide Quintana.
Fabio Rizzo è stato condannato a 8 anni di reclusione;
Alessandro Scarinci a sette anni;
Gabriella Scigliuzzo a 7 anni;
Michele Sterlicchio a dieci anni;
Gabriele Tarantino a dieci anni;
Tonio Totaro a otto anni di reclusione. 

Assolto, invece, Giorgio Aramili.

La sentenza ha disposto la confisca dei beni sequestrati in via preventiva durante il blitz: la società Fanny slot di Fabiana Pellè, due immobili di Monteroni riconducibili alla famiglia Politi; l'impresa Caffè alla Romana, sempre di Politi; un immobile e un furgone della Fanny slot; la società Carni&Più di Rizzo; la società Ittica Gallipoli e Mister Poldo facenti capo a Quintana e, infine, una Maserati coupè intestata a Rosanna Franco. 
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