Tentata estorsione e lesioni: arrestati due fratelli

Tentata estorsione e lesioni: arrestati due fratelli
di ​Roberta GRASSI
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Mercoledì 8 Novembre 2023, 20:28

Sullo sfondo rapporti personali e famigliari turbolenti. Nelle carte giudiziarie una tentata estorsione e accuse di lesioni che hanno portato all’arresto di due fratelli: Maurizio Muia, 42 anni e Roberto Muia, 46, entrambi destinatari di un’ordinanza di custodia cautelare (il primo in carcere il secondo ai domiciliari). Sono entrambi di Nardò. Secondo le contestazioni Maurizio Muia avrebbe tentato di costringere il titolare di un bar a Torre Lapillo, ex genero di Maurizio, a pagare una serie di multe ricevute dalla moglie e dalla figlia, sanzioni per 2.400 euro. Lo avrebbe minacciato di morte e avrebbe anche cercato di costringerlo a intestare alla figlia (ex compagna della vittima) il bar di sua proprietà. Ci sarebbero state anche aggressioni fisiche. E una richiesta di 50mila euro.

Tensioni in famiglia

Tutta una serie di rivendicazioni che trovano origine in problematiche di tipo personale, a quanto emerge dalle ricostruzioni fatte dai carabinieri di Nardò che sono intervenuti sul posto il 3 ottobre, a margine di uno scontro fisico tra il proprietario del bar e Maurizio Muia - stando alle ricostruzioni - proprio per la questione legata alle multe.

Gli approfondimenti dei militari dell’Arma hanno portato all’esecuzione del provvedimento restrittivo che è stato poi confermato dal Tribunale del Riesame. L’ordinanza porta la firma del gip Angelo Zizzari. I due sono difesi dagli avvocati Laura Minosi e Michele Iaia. Per entrambi c’è già stata la fissazione del giudizio immediato.


La difesa naturalmente contesta la versione dei fatti che ha fatto scaturire i provvedimenti restrittivi. Le tensioni sarebbero dovute a un clima particolarmente teso, per motivazioni del tutto private e legate a rapporti interpersonali. Chiarimenti che potranno ora essere forniti a processo. Durante l’interrogatorio di garanzia i due indagati hanno risposto a tutte le domande del giudice per le indagini preliminari. 
La vicenda giudiziaria, ha motivato la minoranza, in quel di Nardò, a chiedere che sia revocato l’affidamento in comodato d’uso di un locale comunale, in località Boncore, utilizzato come centro ricreativo, a Roberto Muia.
«Alla luce della notizia che vede al centro di un’operazione dei carabinieri l’arresto di due fratelli di Nardò, attinti da decreto di giudizio immediato emesso dal gip presso il Tribunale di Lecce per accuse molto gravi - scrivono i consiglieri Lorenzo Siciliano, Carlo Falangone , Daniele Piccione, Alberto Gatto - considerato che uno dei due risulta essere il rappresentante legale di un club al quale, su richiesta dello stesso, la giunta comunale guidata dal sindaco Mellone ha concesso, con propria deliberazione, un immobile di proprietà comunale in comodato d’uso gratuito, in autotutela dell’immagine e dell’onorabilità del Comune di Nardò, pur senza voler anticipare alcun giudizio sulla responsabilità degli indagati che sarà eventualmente accertata nelle aule di giustizia competenti, abbiamo formalizzato una richiesta di revoca immediata della delibera di concessione dell’immobile comunale sito in località Boncore».
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