Addio a Mario Greco, "inventore" della movida tra lidi e locali

Addio a Mario Greco, "inventore" della movida tra lidi e locali
di Francesco DE PASCALIS
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Domenica 10 Dicembre 2023, 18:18 - Ultimo aggiornamento: 11 Dicembre, 22:22


È morto sabato perdendo la lotta contro la malattia, Mario Greco: leccese 59enne, padre di tre figli, imprenditore creativo e gestore innovativo di tanti locali che - tra Lecce, la costa adriatica e quella jonica, hanno fatto la storia della movida “made in Salento”. Soprattutto quella che ha caratterizzato gli anni d’oro della provincia di Lecce tra la fine degli anni ‘80 e gli inizi del 2000. I funerali dell'uomo si sono svolti oggi alla chiesa del Rosario.

Mario Greco, la carriera tra spiegge e locali notturni

Più di un ventennio, quello vissuto da Mario Greco e dai suoi ritrovi, che ha segnato mode e tendenze di un nuovo “concept” di intendere sia la spiaggia che i locali notturni, inventando e soprattutto animando luoghi diventati cult oltre che icone di generazioni che con le loro frequentazioni estive e non solo, li hanno modellati e resi famosi.

Luoghi frequentanti da salentini ma anche e soprattutto di tantissimi turisti, provenienti da ogni angolo d’Italia e del pianeta: “Punta della Suina” a Gallipoli, vero e proprio angolo di paradiso e spiaggia che è stata definita dal quotidiano britannico “The Guardian” tra le 40 spiagge più belle d'Europa e le 5 più belle d'Italia, ed il “Kalè Cora” di Melendugno, spettacolare oasi sul litorale di Melendugno. Ma Mario Greco di locali ne ha creati tanti altri, come “L’Isola”,  oggi “Pachamama” a San Cataldo, “L’Oasi” a Rivabella. A Lecce la sua ultima creatura prima che la malattia lo colpisse e che ha voluto chiamare “Lu Bar”, in zona San Lazzaro.

Il dolore in città


A ricordarlo tra i tanti, Leo Curasi, storico amico di sempre e compagno di mille avventure. «Mario faceva parte di quella schiera di persone che vanno in collisione con il mondo, con le convenzioni e certe volte anche con sé stessi – racconta emozionato Leo. – Proprio da queste collisioni sono nate tante magie e tanti posti unici, figli dell’imperfetto che stupisce, posti che prima di essere luoghi erano i suoi progetti, erano sogni. Proprio in questo si riconosceva e rispecchiava la nostra amicizia lunga 40 anni – conclude Leo -. Ora sono certo che la sua traccia è ben impressa su questa terra, riconoscibile. Orme indelebili che tanti giovani sapranno fare proprie e sulle quali continuare a creare cammini d sviluppo e soprattutto sogni». 

Il ricordo di Foresio


A ricordare Mario Greco anche l’assessore del Comune di Lecce Paolo Foresio e Danilo Stendardo del Road 66 di Lecce. «Va via una persona speciale, un visionario - scrive su fb Foresio -. Ha cambiato la concezione della fruibilità delle spiagge nel Salento, immaginandone una nuova per l’epoca, senza le tradizionali cabine, impensabile in quegli anni. Ha immaginato e realizzato posti che ancora oggi sono un pezzo importantissimo dell’offerta e hanno fatto da apripista: la Punta della Suina, l’Oasi, l’Isola, il Kalè Cora, sono solo alcune delle sue creature. Io ho avuto il piacere e l’onore di condividere un pezzo di questo percorso in un paio di stagioni pazzesche a San Cataldo all’Isola e da lì poi un bellissimo rapporto di amicizia. Riposa in pace caro Mario».

Il ricordo di Stendardo


Commovente anche il ricordo di Stendardo. «Erano i tempi in cui si lavorava tanto a Gallipoli. Ci conoscemmo una sera di tre decenni fa su una spiaggia di Mancaversa in una delle tue splendide invenzioni e dall’ora ci salutavamo con il rispetto di chi aveva fatto qualcosa per far emergere il nostro Salento in anni molto complicati. Tu su tutti - conclude Stendardo - per tanti di noi eri un guru da imitare. Onore a te Mario e grazie di tutto. Un altro mito leccese se ne va. Che la terra ti sia lieve».

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