Morti bianche, presidio sotto l'ispettorato del lavoro dopo l'incidente sul cantiere Snam/Tap

Morti bianche, presidio sotto l'ispettorato del lavoro dopo l'incidente sul cantiere Snam/Tap
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Martedì 9 Giugno 2020, 13:49
LECCE - Le tute blu sono distese sul terreno ai pedi degli uffici dell'ispettorato provinciale del lavoro. Il presidio organizzato da Sportello Popolare del Lavoro, la Casa del Popolo di Lecce e il Movimento No Tap contro la precarietà contrattuale, la scarsa sicurezza sui luoghi di lavoro, e la presenza di operai sempre più anziani e spesso privi di rappresentanza sindacale: sono questi i punti critici che hanno portato alla mobilitazione, in seguito al tragico incidente avvenuto sul cantiere Tap/Snam all’altezza di Pisignano lo scorso 27 maggio e che è costato la vita a un giovane operaio di 35 anni, Simone Martena, di Squinzano, per cause ancora da accertare ma che sembrerebbero essere collegate al forte vento di quei giorni.
«Il Movimento No Tap - spiegano gli organizzatori - denunciava da tempo l’assenza di adeguate misure di sicurezza sul cantiere, che sconta l’assenza di rappresentanza sindacale nella parcellizzazione dei contratti posti in essere.
Ma la vicenda di Simone si inserisce in un mondo del lavoro, che, come emerso dalle numerose telefonate di lavoratori arrivate allo Sportello Popolare del Lavoro in questi mesi, vede i lavoratori sempre più precari e ricattabili e sempre più esposti a pericoli per garantire il profitto dei datori di lavoro, in assenza di adeguate e tempestive misure di sostegno governative».
Dall’inizio del 2020, infatti, sono stati già 216 i morti sui luoghi di lavoro, cui vanno aggiunti altri 355 lavoratori morti a causa del coronavirus, un conto ancora parziale. Nei primi 4 giorni di giugno le vittime sono state 14. A questa strage silenziosa si può rispondere soltanto mettendo al centro la salute e la sicurezza dei lavoratori, che passa attraverso la stabilità contrattuale, la formazione e un controllo puntuale sui luoghi di lavoro.
 
 
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