Molo Adriano, associazioni in campo: «Fare presto per ripartire»

Molo Adriano, associazioni in campo: «Fare presto per ripartire»
di Leda CESARI
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Lunedì 19 Aprile 2021, 11:17 - Ultimo aggiornamento: 14:43

Se Marguerite Yourcenar potesse far parlare ancora il suo Adriano, chissà quante recriminazioni, dall'artefice del Vallo che taglia in due l'Inghilterra. E che gode di attenzioni decisamente diverse da quelle inesistenti, o quasi - riservate al Molo di San Cataldo, pure intitolato all'imperatore romano. E che aspetta, invece, tristemente che la furia degli elementi porti a termine il lavoro cominciato dai secoli, dai vandali, dall'insipienza generale. O forse no, se è vero come è vero che la raccolta di firme creata da Alfredo Prete, titolare dello storico lido York, sul portale Change.org aveva totalizzato - a ieri sera alle 19.30 - già 711 consensi. Raddoppiando quasi il numero di quanti avevano voluto far sentire la propria voce al riguardo nei primi due giorni di vita dell'iniziativa. «E speriamo - commenta Prete - che ora succeda qualcosa davvero. Per questo invito tutti i salentini, non solo i leccesi, a firmare la petizione: perché, al di là dell'eventuale intervento immediato di ripulitura, i soldi del Recovery potrebbero aiutarci a mettere finalmente a punto un'opera di restauro. Non ricostruzione, beninteso, ma valorizzazione».

La situazione dello storico molo nella marina leccese


Il punto è chiaro: alcuni mesi il Molo fu imbrattato con vernice colorato e quelle scritte, nonostante ripetuti annunci, sono ancora lì. Il punto è che la Soprintendenza, nei mesi scorsi, aveva annunciato uno stanziamento da 120mila euro per la ripulitura, ma il cantiere ancora non si è visto. Uno stato di abbandono sottolineato anche dagli archeologi Francesco D'Andria e Paul Arthur.
Altrove, con molto meno, si organizzano interi circuiti di utilizzazione turistica degli insediamenti, ma il Molo di Adriano e la stessa San Cataldo, del resto non hanno mai avuto molta fortuna.

Né con le amministrazioni, né con gli amministrati. O forse no. «L'amministrazione comunale e la Soprintendenza sono ben sveglie, e non da ora, sul tema della valorizzazione delle risorse culturali della costa leccese», scende in campo l'assessore alla Cultura, Fabiana Cicirillo. In cottura interventi comunali che, a sentire Cicirillo, non riguarderanno solo il Molo, ma la marina nel suo complesso. «C'è il progetto di recupero e consolidamento proposto dalla Soprintendenza, ci sono le proposte progettuali sul sistema del faro e del Molo di Adriano presenti sia nel Cis che nel programma di compensazioni per il metanodotto Snam. C'è il progetto di rigenerazione presentato nell'ambito del programma Lecce è il suo mare che siamo fiduciosi potrà trovare finanziamento da parte della Regione». Con nuovo look per l'area verde antistante il Molo e il faro e, dicono dal Comune, «percorsi culturali dedicati».

Rigenerazione o petizione?


L'assessore, però, è d'accordo con i firmatari della petizione: «Penso che il Molo di Adriano possa acquisire vera centralità nell'offerta culturale della costa a partire da una nuova centralità nel panorama della marina dove attualmente è ancora protagonista il cemento armato, spesso sulla sabbia a pochi metri dalle onde, con i muri che sottraggono il mare alla vista di chi la visita». Il Piano Coste, già approvato e «operazione culturale oltre che urbanistica», prevede investimenti specifici non solo per la valorizzazione del Molo di Adriano, aggiunge l'assessore, ma anche del sistema della torri costiere «altra fondamentale risorsa culturale della quale non si parla, ma altrettanto preziosa». E con il Piano coste, «attraverso concessioni specifiche, queste opportunità saranno finalmente liberate a favore dei giovani che vorranno misurarsi sul tema dell'economia della cultura - conclude l'assessore - l'augurio è che l'approccio ad uno sviluppo integrato e sostenibile della costa, proprio di questa amministrazione, possa essere sempre più condiviso».
Lecce come giacimento di risorse finora poco considerate. «Pensiamo alla pizzica, ma non al fatto di avere testimonianze greche e romane importantissime - commenta Mario Maestoso, presidente di Italia Nostra sezione di Lecce - forse sarebbe ora di cominciare a farlo». Non c'è solo il barocco: così anche Giuseppe Seracca Guerrieri, governatore Rotary del Distretto 2021 e da sempre attivo nel settore della tutela dei beni culturali con il progetto di lungo corso Cortili Aperti: «Il Molo di Adriano, opportunamente recuperato, potrebbe essere l'occasione per tenere maggiormente in considerazione anche San Cataldo stessa, creando economie locali, posti di lavoro e una marina più apprezzata anche da quei leccesi che vanno al mare altrove».
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