Marti: «Basta fughe in avanti. Candidato scelto dalla base»

Palazzo Carafa
Palazzo Carafa
di Francesca SOZZO
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Sabato 5 Marzo 2016, 13:10 - Ultimo aggiornamento: 18:38
A poco meno di un anno dalle nuove elezioni amministrative a Lecce si infiammano gli animi e la campagna elettorale entra già nel vivo non senza scintille tra possibili candidati. A gettare acqua sul fuoco l’onorevole Roberto Marti dei Conservatori e Riformisti: «Ritengo tutti all’altezza di una candidatura, ma oggi non si possono fare passi in avanti, ma occorre lavorare tutti insieme».
Onorevole Marti, CoR non ha mai fatto mistero sulla preferenza delle primarie, come si sceglierà il candidato sindaco?
«Il tavolo della colazione serve per scegliere le regole per l’individuazione del candidato. All’interno di queste regole noi abbiamo sempre richiesto, Raffaele Fitto in primis, lo strumento delle primarie che è uno degli strumenti, ce ne possono essere anche altri, per definire un candidato. Il tavolo serve a questo anche a tenere unito il centrodestra e condividerne le scelte».
Dunque sì, sia alle primarie interne al movimento dei fittiani, sia a quelle eventuali di coalizione del centrodestra?
«Sì, noi rivendichiamo le primarie a tutti i livelli, perché non le dovremmo rivendicare anche su Lecce?».
Lecce per il centrodestra è già stato teatro delle primarie, lo stesso sindaco Perrone ha accettato la sfida nel 2012.
«Sì, Perrone da sindaco uscente nel 2012 ha accettato di fare le primarie».
Ma il vostro maggior alleato, Forza Italia, ha detto e ribadito di non essere d’accordo con le primarie. Come si supera questo empasse?
«Credo che FI abbia tutto l’interesse ad essere unita anche nella città di Lecce e che non si possa dire a prescindere no alle primarie che potrebbe essere uno degli strumenti per la scelta di un candidato. Oggi (ieri, ndr) a Bari si terrà un tavolo del centrodestra in vista delle amministrative 2016 a cui partecipa anche FI, credo dunque che ci sia tutta la volontà di collaborazione. E spero che questo possa accadere anche a Lecce per il 2017, altrimenti significherebbe offrire una spaccatura che non risponderebbe all’apertura che il sindaco Paolo Perrone ha voluto offrendo degli spazi di governo a FI per questa fine legislatura e per gettare le basi della prossima».
Un’apertura che però ha provocato dei malcontenti, vedi Lecce 2017 che più volte hanno anche detto di far riferimento a lei e all’onorevole Fitto.
«Lecce 2017 avrà la stessa dignità degli altri partiti riconducibili all’interno della compagine del centrodestra, e avranno pari dignità anche nell’individuazione del programma del prossimo candidato sindaco a Lecce».
Insieme ai nomi di Messuti e Monosi come candidati da qualche tempo si fa anche al suo. Lei che fa, si candida?
«Ho letto e sentito della disponibilità a candidarsi di alcuni amministratori e tanti altri ritengo siano all’altezza di questo ruolo, vedremo tutti insieme quale sarà la soluzione migliore oggi è importante operare per completare il lavoro iniziato». 
Ma non ha risposto alla mia domanda. 
«Ho letto di una mia ipotetica candidatura come quella del consigliere Congedo, ma non si è mai parlato di questa ipotesi. Nella mia esperienza sono sempre stato abituato a dialogare all’interno del mio partito prima ancora che sulla stampa. E al momento non ne abbiamo parlato».
Ma la sua volontà?
«In 19 anni di politica ho svolto tutti i ruoli all’interno del partito. Ad oggi quel confronto non c’è stato. La verità è che noi abbiamo problemi differenti rispetto al centrosinistra, abbiamo molte persone in grado di affrontare la campagna elettorale a differenza del centrosinistra che ad oggi non mi sembra abbia potuto individuare un candidato. Malgrado riunioni fatte da 18 anni a questa parte ogni volta che si arriva alla campagna elettorale a Lecce ci sono sempre nomi di candidati sindaci esterni al partito o che arrivano da altre parti della provincia».
La tabella di marcia di CoR da qui al 2017?
«Il lavoro di divererà in due parti differenti. La parte amministrativa con il sindaco che bene sta facendo, con il completamento di opere cominciate da precedenti amministrazioni e che devono essere portate a termine, e con alcuni miglioramenti da fare in città. E questo si può fare solo con un’amministrazione unita e cosa. Accanto il ruolo dei partiti politici che, se vogliono fare parte di una coalizione, dovranno iniziare anche loro a preoccuparsi della città».
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