Lockdown e violazioni: controllati oltre 76mila cittadini, “fuorilegge” meno del 5%. Sanzioni per più di 2 milioni

Lockdown e violazioni: controllati oltre 76mila cittadini, “fuorilegge” meno del 5%. Sanzioni per più di 2 milioni
di Erasmo MARINAZZO
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Martedì 1 Settembre 2020, 08:49 - Ultimo aggiornamento: 15:05

I salentini? Brava gente. Poco più del 5 per cento delle persone controllate durante la fase del lockdown si è fatta trovare in giro senza un motivo plausibile. Percentuali irrisorie anche fra quei commercianti che non facevano parte delle categorie autorizzate a restare aperte perché vendevano prodotti ritenuti indispensabili nella vita quotidiana. Raccontano la fase 1, dal 15 marzo al 17 maggio, e la fase 2 dal 18 maggio fino all'ultimo aggiornamento al 27 agosto, i dati elaborati dalla Prefettura di Lecce sul rispetto delle misure di contenimento dell'emergenza epidemiologica da Covid-19. Con un consuntivo che parla di oltre due milioni di euro di sanzioni.

Dati significati soprattutto nella fase 1, quando polizia, carabinieri, guardia di finanza con le polizie locali e provinciali hanno dedicato in pratica tutte le loro risorse ed attenzioni a fare osservare i protocolli di contenimento della pandemia. Anche perché le limitazioni negli spostamenti non solo hanno frenato la diffusione del virus ma anche dei reati e delle violazioni del codice della strada.

Dunque, andando per ordine, le persone controllate nella fase 1 sono state 76.152. Con 4.380 di esse sanzionate con multe a partire da 400 euro per il mancato rispetto delle misure di limitazioni delle circolazione delle persone quali il divieto di allontanarsi dalla abitazione salvo che per spostamenti individuali limitati per esigenze lavorative, situazioni di necessità e di urgenza, motivi di salute o altre ragioni dimostrabili.

Per chi quelle ragioni non le ha dimostrate o ha accampato quelle che sono state ritenute scuse, c'è stata la denuncia per false attestazioni a pubblico ufficiale. In tutto 107 le persone che si stanno portando dietro lo strascico della fase 1 e che per questo si trovano iscritte sul registro degli indagati della Procura di Lecce.

L'ambito penale avrebbe riguardato le violazioni delle limitazioni alla circolazione delle persone se nel frattempo il Governo non avesse adottato il provvedimento per derubricarle in illeciti amministrativi. Riguarda invece ancora l'ambito penale l'inosservanza del decreto regio del 1934, degli ordini dell'autorità in materia di igiene e sanità pubblica: a 37 persone - siamo sempre nella fase 1 - rispondono dell'ipotesi di reato di diffusione delle malattie infettive. Fra chi è uscito da casa pur avendo una temperatura superiore a 37.5 oppure con l'acclarata positività al coronavirus. O chi ha gestito strutture dove l'epidemia è dilagata, come - ad esempio - la residenza sanitaria assistenziale La Fontanella di Soleto (tre gli indagati).

Altro capitolo i controlli alle attività commerciali o alle società di servizio. In tutto sono stati 22.380, 90 le multe da 400 a 3.000 euro, 26 hanno ricevuto il provvedimento di chiusura da 5 a 30 giorni e 23 di chiusura definitiva. Tutti provvedimenti adottati per avere creato assembramenti, nonostante le limitazioni agli spostamenti delle singole persone. E tutti provvedimenti impugnabili davanti all'autorità amministrativa.

Insomma, un bilancio positiva se da quei dati si dovesse giudicare il virtuosismo dei salentini. Dati che comunque riportano alla memoria le limitazioni alla libertà persona, ed anche di impresa, dettate dall'emergenza sanitaria. Due mesi protagonisti di una rimozione collettiva durante l'estate, nonostante la ripresa della diffusione del covid e le restrizioni ancora attuali.

Quelle della fase 2, della riapertura, del ritorno alla quasi normalità Per questo i numeri sono calati drasticamente: 29.450 per persone controllate, 217 le violazioni delle limitazioni alla circolazione.

Il numero dei negozi è sceso a 5.891, con 22 multe per affollamento e due esercizi chiusi. Numeri destinati a variare in rapporto alla diffusione della pandemia ed alle eventuali restrizioni da applicare. Nessuno le auspica, ma nessuno le esclude.

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