Fuoco al bar del lido: il proprietario è il fratello dell'ex assessore Martini

Il bar distrutto dalle fiamme
Il bar distrutto dalle fiamme
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Mercoledì 1 Gennaio 2020, 17:23 - Ultimo aggiornamento: 2 Gennaio, 11:35
Distrutto dalle fiamme il bar dello stabilimento balneare Istmo Beach di Frigole, marina di Lecce. L'incendio è scoppiato ieri mattina poco dopo le 11.30 ed ha posto subito un interrogativo inquietante a chi stava facendo la prima passeggiata dell'anno, come anche ai vigili del fuoco ed alla polizia: come ha fatto ad incendiarsi quel bar visto che resta chiuso al termine della stagione estiva? Visto che non ha l'allaccio alla rete elettrica?

Nella giornata di ieri non è stato possibile venire a capo di questo dubbio. Tantomeno ha potuto dare qualche indicazione utile alle indagini il titolare del lido, Roberto Martini, fratello dell'ex assessore comunale all'Urbanistica (nella giunta del secondo mandato da sindaco di Paolo Perrone), Severo.

Un incendio improvviso e particolarmente intenso: le fiamme ed il fumo sono stati avvistati a diversi chilometri da Frigole poiché il fuoco ha trovato alimento nella struttura realizzata con un container. Sta di fatto che all'arrivo dei vigili del fuoco il bar era ormai completamente avvolto dalle fiamme. Come se lo avessero divorato. L'intervento per questo si è concentrato soprattutto nel limitare il propagarsi del fuoco per evitare che fossero intaccate anche le altre strutture dello stabilimento balneare.

Sono state necessarie quasi due ore e mezzo per mettere in sicurezza il lido, con il risultato che del bar è rimasto solo lo scheletro carbonizzato.
Resta ora da risolvere la parte più complessa dell'intervento: cercare di individuare le cause. Qualche traccia, un indizio che metta gli investigatori su una buona pista, ieri mattina non ne sono stati trovati. Anche perché le fiamme erano talmente alte all'arrivo dei vigili, che non è stato possibile capire da dove siano partite. Da dove siano state appiccate.

Appiccate, sì. Perché intanto è stato stabilito senza ombra di dubbio che il distacco dalla linea elettrica sia avvenuto alla fine della stagione estiva. E, dunque, tre sono le ipotesi al vaglio degli investigatori: l'attentato, l'atto vandalico o il gesto involontario e comunque sconsiderato di qualcuno che potrebbe avere buttato vicino al bar di quel lido il mozzicone ancora accedo di una sigaretta come anche un raudo di quelli che si continuano ad esplodere anche dopo la notte di Capodanno. «Non sono state trovate tracce di dolo, l'ipotesi più plausibile è che qualcuno abbia acceso un fuoco per ripararsi dal freddo e dal vento», sostiene il titolare, Roberto Martini. «Magari utilizzando la legna portata dal mare. Il dolo lo escluderei, non abbiamo avuto mai problemi con chicchessia».

L'attentato: un'ipotesi che vigili del fuoco e polizia stanno certamente prendendo in considerazione, ma solo come atto dovuto. Solo per non abbandonare nessuna pista prima di averla verificata. In realtà il punto debole di questa ipotesi sta nell'orario in cui sono scoppiate le fiamme: nella parte centrale della giornata, peraltro in un giorno di festa e di sole che ha invogliato anche i più pigri ed i più assonati a fare un giro al mare. Le vicende degli ultimi anni hanno dimostrato invece che gli attentati il più delle volte, anche quelli agli stabilimenti balneari, vengono consumati durante la notte.

Ad ogni modo sia che si parli di attentato come anche di atto vandalico degenerato in rogo e anche di l'incendio involontario, la polizia sta cercando impianti di videosorveglianza: dai più vicini all'Istmo Beach a quelli che riprendono le strade per raggiungere lo stesso stabilimento.
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