Palazzo Carafa accoglierà i testamenti biologici dei leccesi che potranno mettere nero su bianco le proprie volontà in materia di salute. Lecce città capofila in un certo senso: il capoluogo sarà il primo comune del territorio, e la seconda città pugliese, a dotarsi di questo strumento.
«È un atto dovuto per legge - spiega l’assessore ai Diritti civili e Tutela della salute, Silvia Miglietta - e i Comuni devono dotarsi di questo regolamento. Altre città hanno anticipato questo passaggio, dotandosi prima del tempo di registri per le Dat. E come Comune abbiamo preferito aspettare che la legge entrasse ufficialmente in vigore. E’ un importante passo in avanti sui temi delle scelte delle singole persone».
La legge sul biotestamento, entrata in vigore lo scorso 31 gennaio, prevede la creazione di registri comunali dove poter consegnare la dichiarazione sulle terapie sanitarie che si intende o non si intende ricevere nel caso in cui non si sia più in grado di prendere decisioni.
Ogni leccese, quindi, avrà il diritto di dichiarare a quali scelte terapeutiche o singoli trattamenti sanitari darà o non darà il proprio consenso senza dover passare dai tribunali. «Le volontà si possono revocare in qualsiasi momento - spiega l’assessore - e chi ha dato inizialmente il proprio consenso può cambiare idea e quindi modificare o annullare le disposizioni date».
«Stiamo valutando alcune soluzioni - dichiara Miglietta - e i documenti potranno essere consegnati presso lo sportello Urp o anche presso l’ufficio Anagrafe. Mi confronterò con i dirigenti del settore per valutare le varie opzioni». L’interessato potrà nominare un fiduciario che lo rappresenti nel rapporto con il medico e con gli ospedali nell’eventualità in cui il soggetto non sarà in grado di esprimersi. «I medici sono tenuti a rispettare le volontà dei pazienti - ricorda l’assessore - e le disposizioni possono essere disattese solo se nel frattempo la medicina avrà trovato nuove forme di cura capaci di offrire un miglioramento alle condizioni di vita».
Una volta votato dal Consiglio, il Comune provvederà a informare i cittadini, anche attraverso i rispettivi siti internet, della possibilità di depositare le Dat presso il Registro. Non sono ancora molti i comuni che si sono adeguati alla normativa. Secondo il monitoraggio costante dell’associazione “Luca Coscioni”, infatti, in Puglia al momento solo nel comune di Francavilla Fontana risulta attivo il registro, mentre altre amministrazioni hanno votato il regolamento che però non sembra attivo. «I cittadini hanno diritto alla scelta - conclude Miglietta - e da parte nostra è un dovere metterli nelle condizioni di poterlo fare così come prevede la legge».
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