Lecce, ordinanza anti-movida: solo quattro multe in un mese

movida spenta
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di Roberta GRASSI
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Domenica 14 Agosto 2022, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 09:56

Ferragosto “free” dall’ordinanza anti-movida, a Lecce. Un provvedimento che ha fatto discutere e ha generato polemiche fra gli esercenti e anche tra coloro che fanno parte del popolo della notte. 
Oggi e domani, non c’è limite di orario. Mentre nei giorni precedenti, ne sono passati 30, non ci sono stati grandi problemi. Per lo meno a giudicare dal numero di sanzioni che sono scattate: appena 4 in tutto il periodo. Eppure di controlli ce ne sono stati. Ma l’osservanza, evidentemente, è stata puntuale. Nonostante il malcontento, indubbio e dichiarato. Passato anche attraverso le associazioni di categoria che hanno chiesto deroghe, modifiche. E si sono recate dal Prefetto nel tentativo di ottenere delle modifiche. 

Liberi tutti 

Nulla da fare. Il “liberi tutti” per le zone indicate, si tratta del centro e di alcune altre aree precisamente indicate nel provvedimento, sarà possibile soltanto nei giorni a cavallo di Ferragosto e per le celebrazioni in onore dei santi patroni (Sant’Oronzo, Giusto e Fortunato), quando effettivamente si potrà “festeggiare”, oltre che cenare, senza limiti di orario. 
L’ordinanza è stata emessa dal sindaco, Carlo Salvemini, poco più di un mese fa, sulla scorta delle indicazioni dettate in sede di Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza e delle relazioni della Questura riguardanti le città turistiche del Salento. Queste le prescrizioni: dalla mezzanotte, cala il silenzio. Dalle 2, niente più spazio per drink e cicchetti notturni nei locali del centro storico e nei bar e pub della zona Mazzini. Addio alla movida anche nei pressi di Viale dell’Università e lungo Via Taranto, che ne sono diventati punti nevralgici. Lo stesso vale, infine, per gli hamburger “by night” e i kebab acquistati nei chioschi e nei camioncini dello street food: lo stop alle vendita di cibo e bevande imposto a ristoranti, bar e locali vale anche per questo tipo di attività. L’ordinanza resterà in vigore sino al 30 settembre nei locali ricadenti in due perimetri: quello storico delimitato da viale Calasso, viale M.

De Pietro, via San Francesco D’Assisi, via Felice Cavallotti, viale Otranto, viale Gallipoli, viale dell’Università oltre a via Egidio Reale, viale Taranto, via Oronzo Quarta e via don Bosco e di quello moderno racchiuso da via San Francesco d’Assisi, via Imperatore Adriano, via del Mare, viale Japigia, Via 95° Reggimento Fanteria oltre a via Benedetto Croce e Piazza Partigiani. Tranne, come si diceva, nei giorni di Ferragosto (14 e 15 agosto) e per la festa patronale (24, 25 e 26 agosto). 

Le gravi criticità

Nel giugno scorso, erano state infatti rilevate «gravi criticità nel centro storico, dovute a gravi episodi di schiamazzi e rumori notturni da parte di giovani che disturbano la quiete pubblica, impedendo di fatto il riposo dei residenti». Lo aveva evidenziato il questore di Lecce, Andrea Valentino. Una sorta di grido d’allarme, sul presupposto che fosse necessario, «coadiuvare le forze di polizia in un’ottica di collaborazione e prevenzione del fenomeno del disturbo della quiete pubblica in orari notturni, oltre che per il contrasto dell’abusivismo commerciale». 
C’erano state risse fra ragazzini, lanci di pietre contro la polizia. Lo stesso numero uno della polizia leccese aveva deciso la sospensione della licenza per alcuni locali. 
Insomma, erano stati portati all’attenzione del comitato, «numerosi interventi in aree determinate della città a seguito di specifiche richieste dei cittadini che, in orario notturno, hanno segnalato comportamenti prevaricanti, anche aggressivi, ma di sostanziale inciviltà, in molti casi determinati dalla diffusione di musica ad alto volume e all’assunzione di sostanze alcolice da parte di giovani e giovanissimi». La soluzione? Uno stop perentorio, che - a quanto pare - è stato osservato dai gestori dei locali. E che ora sta per essere “congelato” per 48 ore. 

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