Bufera sulla città, ora si contano i danni. L'agronomo: «Rischio alto, pini da abbattere»

Bufera sulla città, ora si contano i danni. L'agronomo: «Rischio alto, pini da abbattere»
di Stefania DE CESARE
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Martedì 26 Settembre 2023, 05:00

Squadre attive fino alle 3 di notte per mettere in sicurezza circa 30 alberature e liberare le strade dai residui di rami. Poi, al mattino, nuovi interventi di ripristino e sgombro che andranno avanti anche nei prossimi giorni. È il resoconto delle ultime 48 ore che hanno visto il Comune e la Lupiae servizi impegnati a ritmo serrato per “rimediare” ai danni causati dal nubifragio di domenica pomeriggio che ha colpito Lecce. La tromba d’aria si è abbattuta nel quadrante sud-ovest di Lecce: grossi alberi di pino sono caduti rovinosamente sull’asfalto danneggiando auto, abitazioni e anche due poli didattici ovvero la scuola primaria di via Cantobelli e l’istituto comprensivo Ammirato Falcone. Non si sono registrati danni a persone, ma il rischio di conseguenze molto più gravi è stato altissimo. 

Vigili del fuoco e Lupiae Servizi al lavoro per liberare strade e abitazioni

«Grazie al servizio di reperibilità h24 siamo intervenuti lavorando sino alle 3 del mattino – ha spiegato Alfredo Pagliaro, amministratore unico della Lupiae servizi -. Abbiamo lavorato ininterrottamente su viale Grassi, via Cimarosa, via Schiavone, via Marconi (Castromediano), via Guarini, via dell’Abate. In via Paolo VI e in via Cicolella siamo intervenuti su 15 alberi, alcuni sono caduti mentre altri sono stati messi in sicurezza, anche tramite delle potature. In totale siamo intervenuti su circa 25 alberi». Nella notte tra domenica e lunedì il Comune, con l’aiuto della società Monteco e del settore Lavori pubblici, ha provveduto a liberare i tombini e le caditoie dalle foglie e aghi di pino che si erano accumulati creando pericoli di allagamento. «Le operazioni sono riprese dalle prime ore del mattino di ieri, partendo dalle scuole danneggiate – ha aggiunto Pagliaro -. La città ovviamente era invasa dai rami e ci siamo attivati per rimuoverli in tempi celeri. Un lavoro immane che porteremo avanti nei prossimi giorni». 
L’attenzione resta alta anche oggi: il settore Polizia locale e Protezione civile ha emanato un messaggio di allerta gialla con pericolo idrogeologico e idraulico e precipitazioni sparse.

Emergenza "verde", l'agronomo: «Altri pini da abbattere»

Ma l’emergenza alberi in città è in corso da tempo.

A confermarlo è Gianluca Cannoletta, l’agronomo forestale incaricato dall’amministrazione per una attività di verifica della stabilità di tutte le alberature del territorio urbano: «Abbiamo completato alcuni rilievi nella zona di San Lazzaro: su 135 piante presenti in zona ho suggerito il taglio di 52 alberature, che dovranno essere sostituire con nuove specie arboree». Sul fronte emergenza alberi, ieri mattina si è riunita anche la commissione Ambiente, presieduta dal consigliere Giovanni Occhineri, per fare il punto sullo stato dei pini presenti al campo sportivo Coni dove l’amministrazione era già intervenuta con alcuni tagli. «Dovremo intervenire di nuovo perché all’interno del campo sono presenti alberi con pericolosità elevata – ha aggiunto l’agronomo -. Purtroppo quello che è successo domenica a Lecce sarà la normalità». L’amministrazione ha avviato da tempo l’iter per la redazione del Censimento, Piano del verde e il Regolamento del verde. Parte della pianificazione dovrebbe chiudersi entro fine anno, ma l’emergenza non può aspettare. E servono interventi immediati per mettere in sicurezza i singoli arbusti. «Bisogna intervenire con potature drastiche per limitare le cadute – ha concluso Cannoletta - ma tutti i pini sono destinati a essere sostituti».

Tempeste di vento: 385 alberi pericolanti

Nel frattempo anche Coldiretti deve fare i conti con le conseguenze delle tempeste di vento che rischiano di provocare danni gravi in città e campagna anche per la caduta di alberi pericolanti, una emergenza che si è ripetuta 1.768 volte in Puglia l’anno scorso. A Lecce, secondo i dati dell’annuario statistico 2023 dei Vigili del Fuoco, elaborati da Coldiretti, sono 385 gli alberi pericolanti. «Le piante – evidenzia Coldiretti – cadono per la scelta di essenze sbagliate per il clima, il terreno o la posizione, ma anche per gli errori sulle dimensioni e sul rispetto delle distanze per un corretto sviluppo delle radici. Una situazione sulla quale occorre intervenire con una gestione professionale, che preveda il ricorso alla figura del manutentore del verde con idonea qualifica».
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