Tempo scaduto per i nuovi impianti, resta solo Masseria Ghetta. È questo il messaggio che il direttore di Ager, Gianfranco Grandaliano, manda ai comuni salentini a venti giorni dal termine di presentazione dei progetti riguardanti i nuovi impianti di compostaggio in provincia di Lecce. «Noi andiamo avanti con quello che c’è -ha spiegato-, ovvero il progetto tecnico e di fattibilità dell’impianto a Masseria Ghetta. Ci dobbiamo muovere su localizzazioni concrete, non sulle intenzioni di qualcuno. Non stiamo giocando, tanto più che i progetti saranno valutati severamente e, se finanziati, ci dovranno essere delle aggiudicazioni vincolanti entro il 31 dicembre del 2023. Sembrerebbe che per qualcuno la scadenza del 12 febbraio non sia chiara o non sia presa sul serio. Noi dobbiamo farcela, invece».
Progetto da 30 milioni di euro
Un progetto da circa 30 milioni di euro capace di trattare, secondo il piano rifiuti regionale, 50mila tonnellate di rifiuti organici all’anno. Insomma le convocazioni dei presidenti degli Ambiti di raccolta ottimale da parte della Provincia non sono servite a molto, nonostante la fiducia che il consigliere delegato all’Ambiente, Fabio Tarantino, ancora riserva a questo strumento. «Siamo ancora in gioco – sottolinea – e dobbiamo provare di tutto per riuscire a inserire nuove proposte prima della scadenza dei bandi. Anche perché da quello che ci risulta non viene presentato un iter dettagliato, ma un programma di massima che poi deve passare al vaglio degli enti e ottenere l’ok del Ministero. Il Salento ha bisogno di chiudere il ciclo dei rifiuti e lo deve fare nella maniera più ampia e partecipata possibile, rendendo autosufficienti le comunità. Il numero di impianti deve essere adeguato per non gravare solo su una parte del territorio».
Per le vie legali
Dalle parti del nord Salento, l’umore non è dei migliori.
Due alternative avvolte nel mistero
Stesse preoccupazioni anche a Surbo. «L’ultimo appuntamento avuto in Provincia - spiega il sindaco Ronny Trio - doveva fare il punto su delle ipotesi aggiuntive, se non sostitutive, per ampliare la mappa degli impianti salentini. Oggi sento dire che ormai tutto è concluso e che l’unica possibilità sul tavolo è quella di realizzare un centro di differenziata nel nord Salento. Il processo partecipativo dei sindaci non ha avuto sbocchi, ma non può finire così. Restiamo sulla stessa posizione, netta. Mi sembra un silenzio assordante di cui fatico a comprendere le motivazioni».
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