L'Ager: «Sul compostaggio non ci sono alternative a Masseria Ghetta»

La zona della Masseria Ghetta
La zona della Masseria Ghetta
di Maurizio Tarantino
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Giovedì 20 Gennaio 2022, 23:42

Tempo scaduto per i nuovi impianti, resta solo Masseria Ghetta. È questo il messaggio che il direttore di Ager, Gianfranco Grandaliano, manda ai comuni salentini a venti giorni dal termine di presentazione dei progetti riguardanti i nuovi impianti di compostaggio in provincia di Lecce. «Noi andiamo avanti con quello che c’è -ha spiegato-, ovvero il progetto tecnico e di fattibilità dell’impianto a Masseria Ghetta. Ci dobbiamo muovere su localizzazioni concrete, non sulle intenzioni di qualcuno. Non stiamo giocando, tanto più che i progetti saranno valutati severamente e, se finanziati, ci dovranno essere delle aggiudicazioni vincolanti entro il 31 dicembre del 2023. Sembrerebbe che per qualcuno la scadenza del 12 febbraio non sia chiara o non sia presa sul serio. Noi dobbiamo farcela, invece».

Progetto da 30 milioni di euro

Un progetto da circa 30 milioni di euro capace di trattare, secondo il piano rifiuti regionale, 50mila tonnellate di rifiuti organici all’anno. Insomma le convocazioni dei presidenti degli Ambiti di raccolta ottimale da parte della Provincia non sono servite a molto, nonostante la fiducia che il consigliere delegato all’Ambiente, Fabio Tarantino, ancora riserva a questo strumento. «Siamo ancora in gioco – sottolinea – e dobbiamo provare di tutto per riuscire a inserire nuove proposte prima della scadenza dei bandi. Anche perché da quello che ci risulta non viene presentato un iter dettagliato, ma un programma di massima che poi deve passare al vaglio degli enti  e ottenere l’ok del Ministero. Il Salento ha bisogno di chiudere il ciclo dei rifiuti e lo deve fare nella maniera più ampia e partecipata possibile, rendendo autosufficienti le comunità. Il numero di impianti deve essere adeguato per non gravare solo su una parte del territorio». 

Per le vie legali

Dalle parti del nord Salento, l’umore non è dei migliori.

La scelta di Masseria Ghetta continua ad essere un punto di conflitto non indifferente, sul quale, se si andrà avanti, ci sarà di certo uno scontro in tribunale, come assicura il sindaco di Trepuzzi, Giuseppe Taurino. «Il dialogo tra i sindaci delle Aro deve riprendere presto - sottolinea- non è possibile che tutto finisca sotto silenzio. Anche perché le domande senza risposta sono tante e iniziano ad essere fonte di pensieri contraddittori. A partire dall’effettiva ragione pubblica dell’impianto che si vorrebbe costruire». Secondo gli atti acquisiti dal sindaco di Trepuzzi, un’associazione temporanea di imprese avrebbe fatto richiesta per la costruzione di un impianto per lo smaltimento della frazione umida. «Si tratta di atti pubblici - continua - per cui non dico nulla di strano. Però mi risulta difficile comprendere come si possa fare una battaglia per contenere i costi attraverso impianti di natura pubblica che possano quindi avere diritto ai fondi del Pnrr e poi si avalli l’iniziativa privata. Anche perché c’è un impianto gemello a Erchie a poche decine di chilometri. C’è qualcosa che non torna». Poi l’affondo su Masseria Ghetta. «Non c’è dubbio che si andrà per vie legali - conclude - se non ci sarà una marcia indietro definitiva. Siamo preoccupati per quello che potrà accadere in una delle zone più caratteristiche del nostro Salento, a due passi da Cerrate e da strutture ricettive di alta eccellenza». 

Due alternative avvolte nel mistero

Stesse preoccupazioni anche a Surbo. «L’ultimo appuntamento avuto in Provincia - spiega il sindaco Ronny Trio - doveva fare il punto su delle ipotesi aggiuntive, se non sostitutive, per ampliare la mappa degli impianti salentini. Oggi sento dire che ormai tutto è concluso e che l’unica possibilità sul tavolo è quella di realizzare un centro di differenziata nel nord Salento. Il processo partecipativo dei sindaci non ha avuto sbocchi, ma non può finire così. Restiamo sulla stessa posizione, netta. Mi sembra un silenzio assordante di cui fatico a comprendere le motivazioni».
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