È stata annullata con rinvio dalla Cassazione la condanna a 13 anni per il tentato omicidio di un poliziotto penitenziario per Rosa Della Corte, di Casandrino (in provincia di Napoli). È la donna che si guadagnò il soprannome di “Mantide” poiché nel 2003 uccise il fidanzato Salvatore Pollasto che allora aveva 22 anni e fu condannata a 18 anni di reclusione. La 37enne è diventata nota anche nel Salento per l’evasione del 22 agosto del 2014, quando non rientrò nel carcere di Borgo San Nicola di Lecce approfittando di un permesso premio.
La storia
Fu poi rintracciata due settimane dopo ad Anzio, in compagnia di un ragazzo di Muro Leccese diventato il suo nuovo compagno in quell’avventura.
Il ricorso della difesa
La difesa rappresentata dall’avvocato Carlo Gervasi ha formulato ricorso per Cassazione. Ottenendo l’annullamento con rinvio della sentenza di condanna. Dovrà pronunciarsi sul caso la Corte d’Appello di Salerno. È coinvolta (ed era pure stata condannata a 13 anni) un’altra donna. Sull’evasione di Lecce, il processo è in corso proprio presso il Tribunale salentino. L’udienza è prevista per la prossima settimana.
Sulla donna è stato realizzato un docufilm: «La Modella Assassina - La storia di Rosa Della Corte», una produzione Crime+Investigation che ha ripercorso l’incredibile storia di Rosa Della Corte.
Nel 2021, uscita di prigione, ha infatti deciso di raccontare la sua verità. All’epoca dei fatti, era una affascinante diciottenne circondata di ammiratori che finì nel tritacarne mediatico. Rosa si è sempre dichiarata innocente. È stata anche protagonista di Storie Maledette, intervistata, da Franca Leosini che con il suo stile inconfondibile ne mise in risalto “l’insolente bellezza”.
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