Lecce, centro storico tra movida e residenti. Miglietta: «Serve un giusto equilibrio»

L’obiettivo è fare del centro storico attraverso il Pug un vero quartiere

Lecce, centro storico tra movida e residenti. Miglietta: «Serve un giusto equilibrio»
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Lunedì 28 Marzo 2022, 12:46 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 16:55

Assessore all'Urbanistica Rita Miglietta, il dibattito sul centro storico va avanti da tempo. Si parla di cambiamenti che non migliorano la vita di chi vi risiede.
«Nel centro storico di Lecce non si vive male. Qui, come in tutti i centri storici d'Europa, sono in atto trasformazioni che generano fisiologiche criticità ma resta un luogo in cui la qualità della vita è alta. Qui si concentra il patrimonio storico monumentale, che è un valore aggiunto per tutta la città, ci sono le sedi della Pubblica amministrazione e dunque servizi per i cittadini e negli ultimi venticinque anni sono stati recuperati numerosi immobili pubblici e privati. Tanti hanno investito nei recuperi e beneficiano di una valorizzazione che riguarda anche gli spazi aperti, piazze, vicoli e strade. Con il Pug rafforzeremo il centro storico come quartiere, con un occhio particolare alla residenzialità, anche correggendo le dinamiche incoraggiate nell'ultimo ventennio, come la tendenza all'omologazione commerciale verso il food. Negli ultimi anni, grazie al lavoro dell'amministrazione, sono cresciuti i servizi e gli attrattori culturali pubblici, da domenica scorsa nel centro storico c'è la biblioteca di comunità Ognibene, c'è la nuova vita del Must e dei Teatini, ci sono gli attrattori privati, come lo spazio espositivo Biscozzi Rimbaud, e abbiamo finalmente candidato l'ex Caserma Cimarrusti a casa per studenti. Dunque per noi è centrale il tema dell'abitare».

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Ma i disagi dei residenti sono innegabili.
«L'amministrazione si fa carico dei disagi di chi vive nel centro storico e negli altri quartieri e lavora per risolverli. Bisogna liberarsi da uno sguardo parziale che vede il centro storico come chiuso in sé stesso, perché è invece integrato a ciò che gli è vicino. In tre minuti si raggiunge Via Taranto o il quartiere Mazzini. Certo, è una parte di città costruita prima dell'invenzione dell'automobile: per questo non ci sono strade agili e larghe, marciapiedi, parcheggi».

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Lei parlava di omologazione del commercio: l'impressione è che ci sia la corsa alla ristorazione e alla ricettività. Si bloccheranno le nuove licenze?
«La corsa alla ristorazione nel centro storico di Lecce c'è stata per vent'anni. Non è una novità di questi giorni. Noi, grazie alla modifica delle norme tecniche del Prg, finalmente abbiamo posto regole chiare dal punto di vista urbanistico e igienico sanitario per questi interventi e sono stati intensificati i controlli.

Le tendenze di trasformazione non mutano con una inversione di marcia istantanea. Oggi esiste l'esigenza di lavorare a un nuovo equilibrio: sospendere per un periodo transitorio nuove licenze, per un'offerta satura, ma senza bloccare il dinamismo urbano facendo scelte anacronistiche, è il lavoro che si sta facendo con il Pug e il Documento strategico del commercio».

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La Ztl h24 è una scelta coraggiosa e già osteggiata.
«La Ztl h24 può essere flessibile e modulata su fine settimana o periodi particolari. Le politiche della mobilità servono quando è necessario anche a liberare spazi pubblici, che sono essenziali nella qualità della vita. Le politiche urbane del futuro, a Lecce e nel mondo, sono sempre più orientate alla riduzione del volume di traffico automobilistico, anche cambiando alcune abitudini. L'investimento sulla mobilità sostenibile ha dato nuovo vigore al progetto del parcheggio Ex Enel, che tra pochi giorni aprirà proprio nel centro storico, davanti le Officine Cantelmo. C'è poi un deficit storico, verificate quanti parcheggi a supporto al centro storico a partire dal 2000 sono stati previsti».

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Si può parlare di emorragia di residenti?
«Non c'è emorragia di residenti: sono stati persi 300 residenti in dieci anni. Dopo anni di inerzia, esiste l'esigenza di politiche a favore della residenzialità qui ma anche in altre parti della città. Nel Pug stiamo approfondendo le trasformazioni del centro storico dal piano Urban ad oggi, organizzeremo una giornata tematica ad hoc dedicata all'ascolto di tutti gli attori del quartiere. La sfida è alzare la qualità della mixité funzionale, residenza, turismo, cultura, istituzioni. Serve il giusto equilibrio anche nella ricettività, per questo lavoriamo per valorizzare anche attrattori rurali e masserie, marine».
Lei è convinta che, col tempo, le soluzioni arriveranno?
«Le abitudini nel tempo possono cambiare, Lecce è pronta, e credo che non si debba drammatizzare. Si fa un torto alla città e alla verità rappresentando il centro storico di Lecce come il luogo dei disagi. La ricetta non è riempire i chiostri di parcheggi, ma liberarli per usi collettivi, i leccesi si stanno riappropriando dei loro spazi pubblici».
M.Tar.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

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