Lecce e la movida: stop ai tavoli extra e piano gazebo da aprile. Ma sul piano dei dehors «due mesi di tolleranza»

Lecce e la movida: stop ai tavoli extra e piano gazebo da aprile. Ma sul piano dei dehors «due mesi di tolleranza»
di Stefania DE CESARE
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Sabato 5 Marzo 2022, 10:07 - Ultimo aggiornamento: 12:51

Punto primo: da aprile addio a tavolini, sedie e gazebo su marciapiedi e parcheggi o all'ombra di chiese e monumenti. Anche Lecce si prepara al ritorno alla normalità: stop a spazi extra per l'occupazione del suolo pubblico che durano dall'inizio della pandemia nell'ambito di una politica della mano tesa verso la Movida.

Punto secondo: in aprile entrerà in vigore anche il piano dei dehors congelato a causa della pandemia, ma il Comune di Lecce è pronto a concedere un periodo di tolleranza per permettere a ristoranti, pub, e locali di adeguarsi alle nuove regole per l'arredo urbano. Conclusione: controlli sì - per lo smontaggio e per l'applicazione del piano - ma niente multe a raffica, almeno nel primo periodo. Quella delle rigide sanzioni è la fase 2 che scatterà non prima di giugno.

L'amministrazione comunale


L'annuncio arriva dall'assessore comunale alle Politiche urbanistiche, Rita Miglietta: «Se sarà confermato la fine dello stato di emergenza alla data del 31 marzo procederemo con l'applicazione del regolamento dehors. Valutiamo un periodo di transizione di due mesi utile sia agli esercenti per assestarsi sia agli uffici comunali per evadere le pratiche».
Il capoluogo è pronto a scrivere la parola fine all'invasione dei tavolini che hanno modificato negli ultimi due anni il volto della città con ombrelloni, sedie, tavoli e pedane che hanno letteralmente occupato gli spazi pubblici: dai marciapiedi agli stalli blu passando per le piazzette e gli scorci più nascosti del centro storico.

Durante la pandemia la deroga al regolamento dehors ha permesso ai titolari dei locali di richiedere spazi maggiori per gli arredi (senza pagare il suolo pubblico) così da essere in grado di rispettare le norme sul distanziamento senza dover rinunciare a metà della clientela. Misure emergenziali adottate dal Comune in linea con le disposizioni nazionali, che con la fine dello stato di emergenza fissato al 31 marzo - non verranno rinnovate.


«Salvo ulteriori cambiamenti promossi dal Governo, da aprile torneremo a una situazione di normalità in tutti i campi. E quindi entrerà a regime il regolamento approvato nel 2019 spiega l'assessora alle Politiche urbanistiche Rita Miglietta - la fine dello stato di emergenza è cosa ben nota. Tutte le doverose agevolazioni che hanno sostenuto le attività del food verranno meno e si tornerà alla normalità».

Regolamento dehors


Scatta il conto alla rovescia per il debutto del nuovo regolamento dehors. La città si riapproprierà degli spazi pubblici che saranno così armonizzati e valorizzati così come promesso dagli indirizzi approvati dalla Giunta. «L'amministrazione in due anni di pandemia ha garantito procedure semplificate, rilascio di autorizzazioni, incentivi e deroghe ricorda l'assessora Miglietta -. Ciascuna attività è a conoscenza degli spazi che può chiedere al Comune in funzione della capacità di erogazione dei servizi. Ci sono attività del centro storico che, in questi ultimi due anni, hanno scelto di richiedere l'autorizzazione ai sensi del regolamento. C'è chi invece ha deciso, legittimamente, di usufruire delle deroghe installando tavolini, sedie, ombrelloni e, in casi eccezionali pedane. Parliamo di strutture facilmente removibili. Dal 1° aprile si tornerà alla normalità. È probabile che qualche attività, anche in virtù dei costi relativi alla tassa di occupazione di suolo pubblico, non riterrà utile presentare istanza. In caso contrario, dovessero esserci numeri imponenti di richieste di autorizzazioni con un aumento delle attività che sceglieranno l'occupazione suolo pubblico, possiamo pensare di concedere un tempo transitorio di due mesi per permettere agli esercenti di assestarsi e adeguarsi nel rispetto degli spazi consentiti. Un tempo che sarà utile anche agli uffici per evadere le istanze».


Il Comune, quindi, promette flessibilità per chi adesso dovrà adeguarsi alle regole in fatto di arredi, colori, materiali e spazi (ad esempio, l'occupazione di suolo pubblico non può essere superiore al 50% della superficie del locale destinata alla vendita).

L'opposizione 


Diverse, invece, le richieste da parte dell'opposizione: secondo il consigliere comunale Gianpaolo Scorrano l'entrata in vigore del regolamento comporterà per gli esercenti «oltre alla perdita di posti a sedere ed al costo per lo smontaggio e la realizzazione di nuove strutture, anche l'esborso di ulteriore danaro per la nuova progettazione ed il rilascio delle relative autorizzazioni comunali».
Per il consigliere di centrodestra la scadenza della proroga metterà in difficoltà non solo gli uffici comunali che dovranno «istruire tutte le pratiche che, per forza di cose, perverranno in questo mese ed a rilasciare per tempo le doverose autorizzazioni» ma anche alla Sovrintendenza di Lecce chiamata a «fornire il proprio nulla osta con l'urgenza che merita». Per questo Scorrano chiede «una proroga fino al 31 dicembre 2022 al fine di venire incontro ai nostri valorosi esercenti e consentire una giusta programmazione a tutte le attività cittadine».
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