Silvestrini, arresto richiesto e rigettato. L'accusa: incarichi in cambio di sponsorizzazioni al Csm

Gli accordi, le intercettazioni e il ruolo dei politici: le carte della Procura, il no del giudice per le indagini preliminari

Silvestrini, arresto richiesto e rigettato. L'accusa: incarichi in cambio di sponsorizzazioni al Csm
di Roberta GRASSI
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Lunedì 29 Maggio 2023, 15:50 - Ultimo aggiornamento: 30 Maggio, 23:24

La procura di Potenza aveva chiesto i domiciliari per il giudice della sezione Commerciale e Fallimentare Alessandro Silvestrini, in corsa per la presidenza del Tribunale di Lecce (di recente la commissione per gli incarichi semidirettivi lo ha proposto con 4 voti al plenum, 2 voti sono andati al reggente, Roberto Tanisi). 

Le accuse

Silvestrini risponde di un episodio di corruzione in atti giudiziari in concorso con il commercialista Massimo Bellantone.

Secondo le ipotesi accusatorie del procuratore della Repubblica Francesco Curcio, in cambio di una "preminenza" negli incarichi e nelle consulenze ottenute dal Tribunale di Lecce, Bellantone avrebbe accettato di sponsorizzare politicamente la nomina di Silvestrini alla presidenza, attraverso i membri laici.

Le sponsorizzazioni

Bellantone avrebbe quindi chiesto, stando alle accuse, al parlamentare Roberto Marti, senatore della Lega, di impegnarsi su tale fronte, e si sarebbe impegnato a contattare direttamente il leader della Lega Matteo Salvini così come Rocco Casalino per il M5s. Bellantone avrebbe anche chiesto all'ex sindaco di Carmiano, l'imprenditore Giancarlo Mazzotta, esponente di Forza Italia, di avvicinare altri politici, sempre per lo stesso fine. Tanto sostiene l'accusa: va specificato tuttavia che il gip ha rigettato la richiesta per Silvestrini. 

L'intercettazione: «Sto andando con Roberto»

«Sto andando con Roberto (senatore Roberto Marti - questa sera mi vedo con Paganella, che mi deve organizzare l'incontro per domani direttamente con Salvini» dice Bellantone in una conversazione intercettata. Silvestrini risponde: «Quindi mi chiamate e io vengo». E poi ancora: «Si io prendo la macchina e fino alle due arrivo, al limite». Oltre che per Silvestrini i domiciliari erano stati invocati per Giuseppe Evangelista e Antonio Casilli. La procura aveca chiesto il carcere per il giudice Pietro Errede, per il compagno, l'avvocato Alberto Russi, e per Massimo Bellantone. 

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