Auto ribaltata, i funerali del 22enne tra lacrime e palloncini. Gli amici: «Ciao Stefano, ora veglia su quel bimbo»

Auto ribaltata, i funerali del 22enne tra lacrime e palloncini. Gli amici: «Ciao Stefano, ora veglia su quel bimbo»
di Fernando DURANTE
4 Minuti di Lettura
Sabato 21 Ottobre 2023, 05:00

Anche le pietre hanno pianto la morte di Stefano Maggio, il giovane ventiduenne di Cutrofiano, deceduto a seguito dell’incidente stradale. Del resto non potrebbe essere diversamente, di fronte ad una imprevedibile morte così violenta quanto inaspettata. La giovane compagna, Elena Merico - è notizia di ieri - avrebbe ripreso conoscenza a seguito del trauma post incidente (era stata sottoposta a terapia intensiva). Al momento sarebbe sottoposta a un trattamento di tipo sedativo, in fase di recupero post parto cesareo. A salvarsi è stato il figlio, dato alla luce nelle ore successive all’incidente. La sua vita, costituirà motivo di speranza per la giovane mamma. Una vita che muore e un’altra che nasce: un sorriso ed un pianto. 

La chiesa gremita e l'omelia del parrocco

Proprio nell’intento di stimolare ad amare la vita che il parroco della chiesa “Madonna della Neve”, don Emanuele Vincenti, nel corso dell’omelia durante i funerali ieri ha detto che “bisogna credere ed amarla, nonostante il dolore che può provocare un episodio come questo”.

Chiuse nel loro dolore, ad ascoltare le parole di consolazione del prete, in prima fila, la mamma, Giusi Magnolo, le sorelle, ed i relativi compagni.  La chiesa non è riuscita a contenere quanti ieri hanno voluto dare l’ultimo saluto al giovane lavoratore, padre di un figlio che non vedrà mai. «Di fronte a tragedie del genere l’uomo chiede perché mai accadano. Perché Dio permetta un dolore tanto grande. Ma nessuno può comprendere i progetti che Dio riserva per ognuno di noi, solo Lui può consolarci in questi momenti e quel bambino appena nato è un segnale di speranza per tutti i famigliari perché possano continuare a vivere una nuova vita», ha consolato il sacerdote, mentre un interminabile, silenzioso pianto, accompagnava la predica. Poi la messa è finita.

Dopo la funzione palloncini rossoneri e la banda

La gente ha formato una interminabile coda per porgere le condoglianze ai famigliari. Mentre sul sagrato in attesa dell’uscita della salma, i conoscenti e amici di Stefano Maggio hanno ricordato le doti. L’essere stato un grande lavoratore, della voglia di emergere nella vita lavorativa, responsabile e determinato nella sua volontà di crearsi una famiglia. Per questo aveva studiato presso l’Istituto Alberghiero di Santa Cesaria Terme. Il lavoro non gli faceva paura. «Era un gran lavoratore», dicono di lui tutti gli amici. Nel giorno della disgrazia - lo scorso giovedì - era stato il sindaco, Luigi Melissano ad esprimere il dolore dell’intero paese. Il ricordo sfumato di un ragazzo molto più giovane di lui, altra generazione, che, però, aveva abitato nella sua stessa strada, via XXV settembre, dove ritorna per salutare la mamma. «I miei figli che studiano fuori, invece - aveva rammentato il primo cittadino - lo hanno conosciuto benissimo e mi hanno immediatamente telefonato per segnalare la loro vicinanza ai famigliari». Gli amici della sezione del Milan Club di cui Stefano era socio, hanno organizzato l’ultimo saluto collettivo. Quando la bara è apparsa sull’uscio della chiesa gli amici di tanti momenti di spensierata comunità sportiva hanno lanciato palloncini verso un cielo che è diventato presto rossonero. A quel mondo sono legati tanti momenti, tanti viaggi insieme, tante gioie, quando si vinceva, e altrettanti dispiaceri, quando, invece, si perdeva. Peraltro, la giovane vittima per qualche anno, aveva frequentato la scuola calcio. 
Ad accompagnare l’ultimo viaggio del 22enne anche la banda. Innumerevoli i manifesti funebri e le attestazioni di cordoglio con cui la comunità ha inteso testimoniare la vicinanza al dolore dei famigliari. Tra tutti quello della pro loco che, insieme ai giovani dell’associazione, hanno rivolto un pensiero anche al piccolo nato- «Perché il padre possa vegliare su di lui»- ed alla giovane madre. Le prime ombre della notte, poi, sono scese sul paese e nei cuore di molta gente. 
[RIPRODUZ-RIS]© RIPRODUZIONE RISERVATA

© RIPRODUZIONE RISERVATA