Inchiesta sanità e favori, Casili: «Gli indagati attaccavano il Reddito di cittadinanza per difendere il voto di scambio»

Inchiesta sanità e favori, Casili: «Gli indagati attaccavano il Reddito di cittadinanza per difendere il voto di scambio»
2 Minuti di Lettura
Venerdì 8 Luglio 2022, 11:10 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 21:43

«La giustizia farà il suo corso. Ma la cosa che mi fa più rabbia è che ho sentito questi politici interessati dalle indagini della Procura attaccare per anni il reddito di cittadinanza. Un sistema che per anni si è poggiato sul voto di scambio non ha mai digerito il reddito di cittadinanza. Un sistema basato sui ricatti non ha mai sopportato il reddito di cittadinanza. Quando ce le diciamo chiaramente queste cose?». Lo scrive su facebook il vicepresidente del Consiglio regionale pugliese, Cristian Casili (M5S), commentando la notizia degli arresti avvenuti ieri a Lecce nell'ambito di una inchiesta su sanità e favori.

Voto di scambio

«Quello che ancor di più fa rabbia - aggiunge - è pensare che alcuni percettori che prendono 500 euro al mese svendano la propria dignità per 50 euro in cambio di un voto al lestofante di turno che non ha mai avuto la capacità di sudarsi e guadagnarsi quel voto con disciplina e onore.

Ecco perché la mia casa sarà sempre quella del M5S».

© RIPRODUZIONE RISERVATA