Nuova illuminazione artistica e il rosone: Santa Croce risplende

Nuova illuminazione artistica e il rosone: Santa Croce risplende
di Matteo CAIONE
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Sabato 6 Giugno 2020, 11:23 - Ultimo aggiornamento: 13:34

Torna a splendere il gioiello del barocco. Sarà inaugurata questa sera l'illuminazione artistica della Basilica di Santa Croce, a Lecce. Dopo il restauro che ha restituito agli occhi della città e dei turisti la straordinaria bellezza della facciata, ora è il momento di ammirare l'interno di uno dei monumenti simbolo di Lecce.
Con il nuovo impianto l'aula liturgica e l'arte che accoglie brilleranno di nuova luce. Questa sera, alle 20, l'arcivescovo Michele Seccia presiederà l'Eucaristia a Santa Croce. Una liturgia che si svolgerà proprio nei primi vespri della solennità della Santissima Trinità, titolare della chiesa parrocchiale. Alle 21 sarà, poi, il momento del debutto della nuova veste luminosa. L'impianto splenderà a tuttotondo.

L'evento, tuttavia, sarà a numero chiuso, a causa delle restrizioni imposte dalle misure anti-Covid. E proprio per andare oltre i confini e le limitazioni, lo spettacolo di nuova luce sarà trasmesso in diretta streaming dal portale diocesano Portalecce.it e dall'emittente Telerama. La nuova illuminazione interna risalterà anche attraverso il rosone con un effetto che renderà Santa Croce una delle cartoline più belle del Salento, ancor più incantevole. Una magia nella magia.

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La nuova illuminazione artistica, che esalterà la pietra leccese e la bellezza del capolavoro barocco, porta la firma dell'ingegnere torinese Mario Torchio, in prima linea nei decenni scorsi anche nel progetto di Enel Luce per l'arte, e che nella sua lunga carriera ha illuminato anche le basiliche di Assisi, piazza del Campo a Siena, il Duomo di Chieri, di Como, di Urbino, il seminario di Molfetta, quello di San Giovanni in Laterano a Roma. Tre settimane di lavori, dunque, per donare anche all'aula liturgica di Santa Croce la luminosità che merita. «La nuova luce - svela Torchio - farà scoprire novità e particolari finora rimasti nell'ombra, come la bellezza della pietra di volta che non si notava nemmeno, i dipinti e molto altro che ora potranno essere ammirati in tutto il loro splendore. È stato completamente rinnovato l'impianto di illuminazione, visto che quello precedente era assolutamente inadeguato per la liturgia, per le visite turistiche e anche per poter valorizzare in modo sufficiente l'architettura e le opere presenti in questo gioiello».
 

 


Luci a led, 250 proiettori da 3 a 40 watt, un impianto gestito direttamente tramite la domotica. E con un occhio al contenimento dei consumi. «La luce naturale - spiega l'ingegnere torinese - si sposa in maniera perfetta con la pietra leccese. Grazie a quaranta pulsanti, il nuovo sistema consente la possibilità di scenari diversi, venticinque già predisposti, che si possono adattare di volta in volta alla liturgia, alla messa feriale, a quella festiva, ai matrimoni, alla visita turistica, alla fruizione artistica dei particolari e dell'insieme. Inoltre, i 250 proiettori sviluppano, tutti accesi, una potenza globale di cinque kilowatt, contro i venti dell'impianto precedente, che quindi consumava molto di più ed era insufficiente perfino per la liturgia». E la nuova luce, che farà brillare la Basilica come mai prima d'ora, rappresenterà anche il simbolo della rinascita dopo il buio di una epocale pandemia.

«I turisti si lamentavano di non poter vedere la volta - ricorda monsignor Flavio De Pascali, parroco della cattedrale di Lecce e della stessa Santa Croce - e, nel tentativo di illuminarla, ci si è resi conto che l'impianto era non solo desueto, ma anche oneroso nei consumi e inadeguato ad illuminare gli spazi e le opere d'arte. Il nuovo, quindi, non è solo la soluzione di un problema, ma un salto di qualità nel godimento di questo straordinario bene. Non si tratta tuttavia di una fruizione esclusivamente estetica - sottolinea don Flavio - ma anche autenticamente spirituale, perché si sperimenta l'abbraccio di una realtà altra». Gli fa eco l'arcivescovo Seccia: «La bellezza artistica - riflette il presule - aiuta l'incontro con Dio. Esaltare con l'arte della luce lo splendore della Basilica vuol dire aiutare le persone ad avvicinarsi al Signore».
Ma brillerà di nuova luce anche l'esterno di Santa Croce.
Nell'aprile scorso, infatti, l'amministrazione comunale di Lecce ha approvato il progetto per l'impianto d'illuminazione artistica della facciata. E così il gioiello barocco potrà essere adeguatamente ammirato anche dopo il tramonto.

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