Suite, lusso e una terrazza ristò con vista sul rosone: ecco il nuovo "Patria". Sino a mille euro per una stanza

Suite, lusso e una terrazza ristò con vista sul rosone: ecco il nuovo "Patria". Sino a mille euro per una stanza
di Rita DE BERNART
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Giovedì 24 Marzo 2022, 07:29 - Ultimo aggiornamento: 19:30

Una suite a due passi dalla Basilica di Santa Croce, così vicina da poter contare a occhio nudo gli intarsi del superbo rosone. Ecco la la primavera leccese. Brasiliani, americani, inglesi: gli stranieri tornano a prenotare e scelgono la città barocca e i grandi alberghi di lusso. Il Patria Palace, in piazzetta Riccardi, dopo la ristrutturazione riaprirà martedì 5 aprile (settimana delle Palme) con le 40 camere già al completo. Il President di via Salandra dovrebbe, invece, tornerà ad accogliere gli ospiti, con il sigillo del brand Mercure hotels, a partire dal 20 aprile. Data ancora da definire con esattezza a causa di alcuni ritardi nelle consegne per l’intervento di ammodernamento. 

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Per una stanza sino a mille euro

Le prenotazioni ci sono e vanno anche oltre le più rosee aspettative: è il turismo organizzato di alto livello.

Ad attrarre l’arte, la cultura, ma soprattutto le strutture di lusso che propongono suite e servizi da mille e una notte. Come il Patria Palace che con i recenti lavori si è adeguato agli standard internazionali per la categoria cinque stelle extra lusso. Una stanza nello storico hotel, il primo cinque stelle di Puglia, ad agosto arriva a costare fino a 1.000 euro. In questo periodo, per i gruppi, il costo arriva a circa 300 euro. Il progetto di adeguamento, iniziato lo scorso anno, ha interessato l’intero immobile: il numero delle camere è stato ridotto a favore di spazi e metrature più ampie. Lavori anche nella hall, negli ambienti comuni e nel ristorante interno. Fiore all’occhiello la suite con terrazza e affaccio sulla piazza, ma soprattutto il ristorante e lounge bar in terrazza da cui si ammira la basilica. Una chicca. Aperta non solo agli ospiti dell’albergo, ma anche ai clienti esterni: 15 coperti per la ristorazione e 25 per il bar, per pochi privilegiati che potranno godere di uno scenario mozzafiato soprattutto al crepuscolo. È la Lecce che piace, agli italiani, ma molto soprattutto agli stranieri che la considerano la vera meta d’arte pugliese. E con Bari, città capoluogo e dinamica, crea un asse fondamentale per chi sceglie la Puglia.

De Gennaro: «Lecce piace sempre di più»

Non a caso sempre più gruppi strutturati, sia baresi che italiani o stranieri, decidono di investire in questa destinazione. Come la famiglia De Gennaro, barese, proprietaria del Palace, appunto, e della catena HO Hotels che comprende il Nicolaus di Bari, o la famiglia Gentile, del gruppo Greenblu di Noci, che da circa un anno ha in gestione il President ed è proprietaria di 5 altri hotel tra Puglia e Basilicata. «Lecce piace molto – commenta Mattia De Gennaro, amministratore del Gruppo HO Hotel proprietario del Patria - ed è la vera città d’arte pugliese, l’unica che merita un soggiorno più lungo. Per chi non vuole solo la vacanza statica al mare. E i grandi gruppi vogliono investire qui perché riconoscono le potenzialità della città. Noi stessi abbiamo richieste di acquisto della struttura. Su tutti, alcuni giorni fa, l’interesse del gruppo Rocco Forte. Il nostro obiettivo è rispondere alla domanda di turisti stranieri che scelgono la Puglia, meta ormai consolidata a livello internazionale, e oltre a Bari e Valle d’Itria vogliono visitare Lecce. All’apertura avremo un gruppo di turisti brasiliani. Poi ci saranno inglesi e americani, abbiamo diverse date al completo. Il turismo organizzato tiene bene, poi toccherà alla fascia dei clienti individuali che ancora temporeggiano. Ma il lusso, di certo, è ripartito».  Rimane il nodo dei servizi non sempre all’altezza. «Naturalmente – continua De Gennaro - gli investimenti devono essere accompagnati da servizi all’altezza. Parcheggi, decoro urbano ma soprattutto gestione intelligente della Ztl. Siamo contenti che non transitino le auto, ma i turisti devono essere agevolati». 
Servizi e un’offerta adeguata con la piena fruibilità e accessibilità dei beni artistici: la strada è stata intrapresa. L’ascensore del campanile del Duomo ad esempio proietta la città ai livelli delle grandi mete dell’arte che offrono esperienze memorabili. «Gli ultimi due anni sono stati anomali- spiega Marino Gentile di GreenBlu - ed è difficile, per noi che abbiamo acquisito la gestione del President da pochi mesi, fare paragoni. Ci sono tante richieste per la primavera, sia da parte di italiani che di stranieri. Lecce è una destinazione accogliente che piace molto agli stranieri europei e americani. Abbiamo capito che con i clienti singoli si lavora molto “sotto data”, ma siamo molto ottimisti anche perché c’è anche una timida ripresa del target business».
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