Un albergo all'ex Galateo di Lecce: il progetto della Regione

Non sarà un centro per senzatetto né la nuova sede della Questura. Non sarà una casa delle associazioni culturali, come pure qualcuno aveva suggerito né un luogo pubblico accessibile a tutti, minimo comun denominatore di tutte le idee presentate in questi anni per far rinascere l'edificio abbandonato alle porte della città. L'ex Galateo è destinato a diventare un maxi albergo di lusso: cinque piani proprio a due passi dalla Lecce-Maglie.
Il progetto sarà presentato a Mipim 2017, il più importante Salone Internazionale dedicato all’immobiliare, in programma a Cannes dal 14 al 17 marzo 2017. La Regione Puglia, con l'assessorato al Turismo retto dalla salentina Loredana Capone, parteciperà al salone presentando proprio il progetto dell'ex Galateo e altri due, uno relativo al villaggio “Baia dei Campi” di Vieste (Fg) e l'altro alla masseria “Bozza” di Castellaneta (Ta).
Secondo quanto riferisce la Regione già 40 società si sono mostrate interessate ai tre progetti pugliesi. E sarebbe quindi la prima volta che i privati si fanno avanti per acquistare l'ex sanatorio leccese che da anni Puglia Valore Immobiliare, società di cartolarizzazione regionale, tentava di vendere. Pur diventando un albergo, l'ex Galateo ristrutturato sarebbe circondato da un parco pubblico - sempre secondo l'idea della Regione, pronta a investire denaro nel recupero dell'area verde.
I progetti pugliesi saranno presentati il 15 marzo durante l’Italian Day, nel corso della sessione pomeridiana, dall’assessore regionale alla Pianificazione Territoriale, Anna Maria Curcuruto.  
“Con questa iniziativa - sottolinea l'assessore allo Sviluppo Economico Loredana Capone - intendiamo raggiungere tre obiettivi fortemente concatenati fra loro: attirare investitori, valorizzare il nostro patrimonio, attrarre turismo di qualità. In questo senso strutture come il Galateo, la masseria Bozza e il villaggio Baia dei Campi collocati in posizioni strategiche o in scenari mozzafiato, hanno un potenziale enorme, senza contare il fatto che stiamo recuperando beni già esistenti senza costruirne di nuovi”.