La richiesta è chiara e il coro di voci è unanime: «Stop alla riorganizzazione delle aree di sosta. Prima bisogna accelerare per avere un trasporto pubblico locale efficiente. E anche parcheggi in grado di rispondere ad una città che continua a crescere». Il Piano della sosta di Lecce torna al centro del dibattito politico. Dalla maggioranza arriva un “altolà” alla messa a regime provvedimenti relativi al sistema dei parcheggi cittadini. Una presa di posizione netta che arriva a due settimane dalla presentazione delle proposte suggerite dal consulente Domenico Gattuso, incaricato dal Comune per il Pums, per migliorare la viabilità del centro. Soluzioni – come l’aumento delle strisce blu nelle zone non tariffate, la riorganizzazione delle aree a pagamento, l’estensione del sistema di tariffazione alle domeniche e giorni festivi e nelle ore notturne durante il periodo estivo - che l’assessore alla Mobilità Marco De Matteis aveva valutato positivamente specificando, però, che «nessun cambiamento interverrà prima del 2022».
Commissione Traffico
Ieri in commissione Traffico i capigruppo di maggioranza hanno dettato quella che è la linea politica che la giunta deve seguire in merito all’attuazione del Piano della sosta. Il primo (in ordine di interventi) a prendere posizione è stato Pierpaolo Patti (Progetto Città): «La sosta a pagamento è solo una conseguenza di una serie di altre misure non più procrastinabili. Come avere un trasporto pubblico locale accettabile e nuovi parcheggi. Solo dopo si potrà parlare della modifica della sosta tariffata che per noi non è all’ordine del giorno. E ciò tanto più in attesa che la Sgm diventi pubblica. Mentre si discute, infatti, il Comune ha ancora affidato il trasporto pubblico locale e la sosta negoziata a una società colpita da interdittiva antimafia».
Come noto, l’entrata in vigore del nuovo piano del nuovo Tpl non vedrà la luce prima del 2022.
Sulla necessità di «dare una forte accelerata» alla nascita della nuova società è intervenuto Antonio Rotundo (Pd): «È questo il banco di prova di una nuova politica della mobilità, sapendo che partiamo da dati a dir poco fallimentari: basti pensare ai ridotti ricavi da traffico, solo il 17 per cento, e all’esempio del filobus che prevedeva il trasporto di circa 13mila passeggeri al giorno e invece ne trasporta appena 650. Occorre impegnarsi prioritariamente su questo obiettivo e solo dopo mettere all’ordine del giorno il tema della regolamentazione della sosta». Dello stesso avviso anche Giovanni Occhineri (Sveglia Lecce): «È necessario avere navette che, dai parcheggi di scambio, raggiungano le aree più trafficate in tempi ragionevoli; se si volesse far pagare la sosta nei festivi, allora bisogna prevedere la gratuità dei mezzi pubblici in quei giorni. Auspicare una rotazione dei veicoli negli stalli non si traduce necessariamente in un aumento della tariffa oraria ma è possibile aumentarne il costo dalle ore successive alla prima».
Per Giulio Mele (Coscienza Civica) «la sosta non può essere una priorità rispetto alla mobilità pubblica che è in sofferenza. Il filobus è il mezzo più ecologico che abbiamo e le linee previste dal nuovo Tpl devono essere messe in esercizio subito».
Anche per Gianluca Borgia (Noi Per Lecce) il «trasporto pubblico ha bisogno di una sferzata».
Dura l’opposizione. Per Andrea Pasquino (Congedo Sindaco) «le soluzioni proposte servono solo a vessare i cittadini» mentre per Adriana Poli Bortone (Apbs) l’amministrazione «sta combinando un disastro. Avete dissuaso la cittadinanza dall’usare il filobus e adesso la maggioranza dice che sono mezzi utili».
L'assessore
In chiusura l’intervento dell’assessore De Matteis: «Fino a oggi la priorità è stata data alla redazione del nuovo piano di esercizio che si basa sui chilometri in più messi a disposizione della Regione. Ma nulla vieta di poter aggiungere ulteriori chilometri. Le somme che potremmo ricavare, ad esempio, con il pagamento della sosta nei festivi non servono per fare cassa ma saranno utilizzate per potenziare i servizi». A margine della seduta è intervenuto Ernesto Mola (Civica) secondo cui l’opposizione «è contro, a prescindere, il Piano della Sosta che, insieme agli altri provvedimenti faranno parte del nuovo Piano Urbano del Traffico, che dal 2004 non è stato mai adeguato ai cambiamenti che ha subito la nostra città». Per Mola «non basta dire “abbiamo bisogno di molti parcheggi, non vogliamo che si aumentino le tariffe e le strisce blu”, ma occorre inserire la problematica della sosta nel quadro complessivo della pianificazione della città».