Sei mesi fa si procurò una frattura alla gamba destra cadendo dalla lettiga della cella del carcere di Borgo San Nicola. Il detenuto venne visitato da un medico che gli prescrisse un intervento chirurgico. Sei mesi fa, ma in sala operatoria non ci è mai stato. Ed oggi zoppica, quel detenuto.
Questa menomazione gli ha, inoltre, impedito di continuare a partecipare ai progetti di lavoro. Si è dovuto fermare e rinunciare a quelle iniziative che - dati alla mano - azzerano quasi del tutto la recidiva, assicurano una formazione e garantiscono qualche soldo alle famiglie a rischio - talvolta - di povertà.
La storia
Questa storia di malasanità in carcere l’hanno raccontata il diretto interessato, claudicante, un giovane straniero con poca dimestichezza con la lingua italiana, ed un altro detenuto che lo ha aiutato ad esporre il problema ricordando la tanta buona volontà dimostrata nel volere partecipare ai programmi di lavoro. ed ha posto un problema, il detenuto italiano: «Ma dopo sei mesi l’osso non si sarà calcificato?». Una storia emersa nel corso della presentazione della relazione di fine mandato della garante dei diritti delle persone private della libertà personale della Città di Lecce, la professoressa Maria Mancarella.
Sì perché nel corso della manifestazione tenutasi giovedì nel teatro della struttura carceraria fra il pubblico c’erano anche una ventina di detenuti.
La relazione
Nelle 162 pagine della relazione, la professoressa Mancarella ha inoltre voluto ricordare che sebbene nel 2015 nel carcere sia stata creata una articolazione per la tutela della salute mentale, la struttura oggi è sottoutilizzata: “Per mancanza di personale medico”. Del caso del detenuto in attesa di intervento chirurgico da sei mesi si è interessata la direttrice Maria Teresa Susca, presente alla manifestazione che ha inoltre visto la partecipazione della stessa garante. C’era anche il sindaco Carlo Salvemini che durante l’intervento ha confermato il rinnovo della carica alla professoressa Mancarella. Ad ascoltare le storie arrivate da dentro al carcere, un pugno nello stomaco, anche la delegata del prefetto, Paola Matteo; il magistrato di Sorveglianza, Ines Casciaro; la professoressa Marta Vignola, delegata dell’Unisalento al polo penitenziario, con una delegazione di studenti; l’assessora comunale Silvia Miglietta; l’avvocato Alessandro Costantini Dal Sant, presidente della quinta commissione consiliare (Servizi sociali, pari opportunità ed altro); ed il presidente della Camera penale Francesco Salvi, l’avvocato Giancarlo Dei Lazzaretti. Assente, fra gli altri, il rappresentante dell’Asl di Lecce. Resta ora da capire cosa faranno l’Asl e la struttura carceraria per il detenuto in attesa da sei mesi dell’intervento chirurgico per ricomporre la frattura ma anche per garantire a tutti gli altri una assistenza medica dignitosa e tempi di attesa perlomeno equiparati con quelli di chi sta fuori da Borgo San Nicola.