Il Castello “Carlo V” riapre a Lecce: ok all'accesso pubblico da martedì alla domenica

Il Castello “Carlo V” riapre a Lecce: ok all'accesso pubblico da martedì alla domenica
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Giovedì 2 Febbraio 2023, 16:33 - Ultimo aggiornamento: 17:15

Riapre il Castello di Lecce. Grazie all’intesa e alla collaborazione della Soprintendenza con il Segretariato Regionale per la Puglia del Ministero della Cultura – sarà possibile garantire il pubblico accesso con una riapertura prevista già da domani, 3 febbraio, dal martedì alla domenica.  Il Carlo V fino a pochi giorni fa era aperto dal Comune di Lecce che però il 31 gennaio ha consegnato al Demanio  la parte di sua competenza. Così per due giorni il castello è rimasto chiuso, suscitando nella città la paura che questa chiusura potesse procrastinarsi a tempo indefinito. Invece la Soprintendenza ha fatto in fretta.    

L'apertura avverrà contestualmente all’avvio di un progetto di partecipazione pubblica finalizzato a raccogliere dati e proposte utili per indirizzare la gestione verso un modello fattibile e condiviso, processo che i due uffici ministeriali hanno ritenuto essenziale non solo come soluzione per governare questo momento di transizione ma anche e soprattutto come opportunità per impostare una strategia di più ampio respiro. La Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Brindisi e Lecce dal 2 febbraio 2023 ha acquisito l’intera disponibilità del Castello Carlo V di Lecce

La gestione

Bisogna ricordare che l’amministrazione Salvemini ha “lasciato” l’antico maniero che torna così ufficialmente nelle mani del Demanio. L’Agenzia del Demanio difatti, contestualmente al rilascio degli spazi conferiti in concessione temporanea al Comune di Lecce per lunghissimo tempo, ha consegnato il complesso monumentale in uso governativo alla Soprintendenza ai fini di una gestione organica. 

Si tratta di un evento epocale nella storia del Castello, un’eredità “pesante” per la vastità e l’articolazione del complesso e per tutti gli adempimenti richiesti da un passaggio di consegne di tale portata, considerando che l’uso da parte del Comune risale sin dal 1983 dapprima in via esclusiva e poi, dal 2016, in maniera ripartita con la Soprintendenza. 

“Alla riconsegna, difatti, seguirà necessariamente una complessa attività di ricognizione degli spazi e delle relative dotazioni - si legge in una nota della Soprintendenza - occorrerà verificare lo stato di consistenza di strutture e impianti fino a questo momento in uso all’ente locale, procedere per risolvere una serie di questioni pratiche quali, ad esempio, il passaggio delle utenze.

Il Comune, infatti, si è impegnato a fornire tutta la documentazione inerente alle dotazioni impiantistiche esistenti e alla relativa manutenzione. Si confida nel fatto che questa possa essere consegnata al più presto, non escludendo di dover prevedere opere di adeguamento necessarie alla fruizione e valorizzazione del Castello secondo un progetto unitario. Una notevolissima mole di lavoro, insomma, per riportare gradualmente ad unità il risultato di una gestione suddivisa". 

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