Dopo l'ennesima lite in casa tentano di bruciare viva la parente che li ospitava: arrestati padre e figlio

Dopo l'ennesima lite in casa tentano di bruciare viva la parente che li ospitava: arrestati padre e figlio
di Andrea TAFURO
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Lunedì 18 Settembre 2023, 20:21

Continui litigi e una serie di aggressioni e violenze tra le mura domestiche che sarebbero sfociate poi in un tentativo di bruciare viva la parente che li ospitava. Sono finiti in carcere, due uomini di nazionalità albanese, padre e figlio di 64 e 37 anni, arrestati dai carabinieri di Casarano, perché accusati di violenza privata, maltrattamenti in famiglia e atti persecutori. A far partire le indagini sarebbe stata l’anziana donna – da quanto messo nero su bianco nella denuncia sporta sabato scorso nella caserma dei militari – dopo essere sfuggita ad un’azione di vendetta organizzata dai due parenti.

Cosa è successo


Secondo la ricostruzione dei carabinieri, i due albanesi, ospitati in casa dall’anziana donna da diversi anni, sarebbe entrati in azione dopo l’ennesimo litigio. Atteso il buio notturno e che tutti gli altri parenti in casa fossero andati a dormire, padre e figlio, secondo l’accusa, si sarebbero introdotti nella camera da letto della donna con una tanica di benzina, intenzionati a spaventarla o addirittura a darle fuoco.

L’anziana sentiti i passi nella stanza da letto si è svegliata. Sono seguiti attimi di grande frenesia. 


La donna, che dopo l’ennesimo litigio aveva anche invitato i due parenti ad abbandonare la casa per il quieto vivere della famiglia, dopo essersi accorta della loro presenza nella stanza e della puzza di benzina, ha iniziato ad urlare e poi riuscendo a divincolarsi ha raggiunto l’esterno della casa, evitando così il tentativo di aggressione. Ancora sotto choc l’anziana ha chiesto aiuto agli altri familiari e poi ha chiamato i carabinieri. I militari hanno raggiunto l’abitazione e dopo le procedure di rito hanno arrestato i due albanesi in flagranza di reato. Informata l’autorità di giudiziaria sui fatti, per padre e figlio si sono aperte le porte del carcere leccese di Borgo San Nicola. Resta tuttavia in corso l’indagine dei militari di Casarano e nelle prossime ore anche i due arrestati potranno essere ascoltati per fornire la loro versione dei fatti.

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