Sneakers e sobrietà. L’intellettuale social con lo sguardo lungo. Il ritratto di Carlo Salvemini

Carlo Salvemini
Carlo Salvemini
di ​Francesca SOZZO
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Giovedì 29 Febbraio 2024, 13:22 - Ultimo aggiornamento: 15:10

Camicia con colletto alla coreana, scarpe Camper ai piedi (che nel tempo si trasformeranno in sneakers bianche per pedalare più comodamente la sua bici) e un obiettivo fissato nella testa: spalancare le finestre di Palazzo Carafa. 
Il debutto di Carlo Salvemini da candidato sindaco nel 2017 fu proprio questo: un sindaco fra la gente con la volontà di cancellare con un colpo di spugna venti anni di amministrazione di centrodestra arroccata e chiusa, secondo la sua visione, nel Palazzo di città. 

Chi è 


Appassionato della corsa (corre tutt’ora la mattina presto, occasione per effettuare una ricognizione della città) ma con il cuore alla pallavolo, e senza una tessera di partito in tasca, nel 2009 lascia il Partito Democratico in dissenso con la linea politica scelta in vista delle elezioni regionali del 2010.

Carlo Salvemini dai banchi dell’opposizione si sposta sulla poltrona principale dell’aula di Palazzo Carafa alla guida di una coalizione civica, moderata e progressista. Era il 2017 ed era alla sua prima esperienza da candidato sindaco, a sfidarlo il giornalista candidato dal centrodestra Mauro Giliberti, sconfitto grazie anche al supporto di Alessandro Delli Noci, ex assessore della giunta di Paolo Perrone con il quale chiuse un accordo dopo il ballottaggio, un ticket, per dirla alla politichese: in caso di vittoria – come poi è stato – Delli Noci sarebbe diventato il suo vicesindaco. 

Il suo percorso 


Carattere introverso, non facile alla battuta, ma preparato - soprattutto in tema di numeri con una Laurea in Economia e Commercio (memorabili i suoi interventi sul Bilancio in Consiglio comunale ai tempi dell'opposizione) – Salvemini sceglie la strada della partecipazione e della condivisione sui temi importanti della città. Ma il suo percorso amministrativo, da sindaco al primo mandato, si ferma davanti all'anatra zoppa: Salvemini si ritrova in Consiglio con i numeri risicati in maggioranza dopo la riassegnazione dei seggi in aula e il premio di maggioranza concesso al centrodestra dal Consiglio di Stato. Il sindaco di “Lecce Bene Comune” non supera la prova del Bilancio ed è costretto a dimettersi. Il tempo di rimettere in ordine i pensieri per ripartire da dove aveva lasciato e nel 2019 viene rieletto al primo turno nonostante la schiera di sfidanti: Arturo Baglivo per il Movimento 5 Stelle, Saverio Congedo, candidato del centrodestra, Mario Fiorella in corsa alla poltrona di Palazzo Carafa con Sinistra Comune, Adriana Poli Bortone, candidato sindaco delle Civiche Unite (di centrodestra).

La città che cambia


Col suo fare serafico, capello che nel frattempo diventa brizzolato, barba corta, dress code informale – nel fine settimana si concede tuta e scarpe da ginnastica – Salvemini continua ad essere il sindaco tra la gente: nel weekend si arma di guanti e sacchi della spazzatura e pulisce palmo a palmo i quartieri della città e trasforma Lecce in una città green. Sotto la sua amministrazione compaiono le piste ciclabili – da tanti contestate – ma lui va dritto alla meta: ridurre la presenza di auto nelle strade cittadine a vantaggio di una mobilità sostenibile da lui sempre preferita. Apre il parcheggio Ex Enel e modifica la viabilità. Preserva il centro storico: il regolamento di accesso al borgo con una Ztl più ampia – in termini di orario – passa nonostante le polemiche dentro e fuori il Palazzo di città. Le classifiche di gradimento non lo promuovono, ma lui rivendica il suo percorso fatto anche di fuoco “amico” - nell'Aula di Palazzo Carafa il Pd gli tiene il fiato sul collo - di conti da mettere in ordine (eredita un Comune in dissesto che lo costringe a mettere mano alla spesa pubblica e ricorrere alla Corte dei Conti pur di sanare i debiti) di obiettivi da raggiungere: la Bandiera Blu a San Cataldo, una delle sue marine preferite, è uno di questi. Dottore commercialista e presidente di Nuova Agorà, società di promozione e distribuzione di prodotti editoriali per la scuola, Salvemini non nasconde la sua passione per i libri e la lettura e il suo amore per il ballo. Un amore che ha fatto il giro del web: un video del primo cittadino immortalato in un ballo durante il matrimonio di una coppia di amici è diventato virale. Le critiche? Con un sorriso sornione dichiara di aver ricevuto anche i complimenti da un coreografo leccese. 

La comunicazione social


Salvemini è il sindaco della comunicazione social che affida alla sua pagina Facebook fatti e avvenimenti che gli accadono quotidianamente: le domande dei leccesi che lo incontrano per strada, le comunicazioni ufficiali, gli obiettivi raggiunti, il tifo per i giallorossi, tema di discussione con il suo amico ma rivale in tema di calcio Antonio Decaro, sindaco di Bari. Nel periodo covid fissa l'appuntamento streaming domenicale per fare il punto della situazione sulla pandemia. Tiene stretta però la sua vita privata, salvo qualche post dedicato a suo figlio Jacopo, che lui ama chiamare Jack e che negli anni i suoi elettori hanno imparato a conoscere. Ora torna l’impegno elettorale contro la lady di ferro, Adriana Poli Bortone: corsi e ricorsi storici. Nel 1998 la senatrice sfidò alle urne il padre di Carlo, Stefano Salvemini.
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