Aggredisce paziente 87enne, il medico: «Reazione inconsulta, chiedo scusa». La testimone: «Mai vista una simile violenza»

Aggredisce paziente 87enne, il medico: «Reazione inconsulta, chiedo scusa». La testimone: «Mai vista una simile violenza»
di Erasmo MARINAZZO
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Lunedì 6 Aprile 2020, 09:13 - Ultimo aggiornamento: 20:24
«La mia è stata una reazione certamente inconsulta. Su questo non ci sono dubbi. E me ne scuso. Il video tuttavia non ha ripreso il parapiglia successo nello studio: quell'uomo ha buttato in aria una sedia e mi ha colpito sulle spalle con la stampella. E per strada ha bestemmiato. I testimoni ci sono, lo dimostrerò». L'ha raccontata così al suo avvocato difensore Gabriele Valentini, il dottore Vincenzo Refolo.

Nell'incontro di ieri mattina nella casa di Calimera dove si trova agli arresti domiciliari da sabato pomeriggio, ha riferito al suo legale cosa lo avrebbe indotto a dare uno spintone, a fare cadere a terra e a infierire con calci e pugni sul paziente di 87 anni con la stampella, Foca Bellotoma, in quelle scene riprese dalla videocamera dello smartphone di un automobilista.

Un incontro protrattosi per circa un paio di ore fra il dottore Refolo e l'avvocato Valentini, in vista dell'interrogatorio di garanzia con il giudice per le indagini preliminari Giulia Proto, in cui dovrà difendersi dalle accuse di lesioni personali aggravate dai motivi futili, dall'età e dalle condizioni precarie di salute della vittima, nonché dalla violazione dei doveri inerenti il pubblico servizio di medico curante di base del servizio sanitario nazionale. E per cominciare anche a valutare quali iniziative prendere contro il procedimento disciplinare di sospensione dalla professione avviato dall'Ordine dei medici su proposta del presidente, Donato De Giorgi, e contro la procedura di radiazione.

«Vogliamo mettere al corrente il giudice di ciò che il video non mostra o mostra parzialmente», spiega l'avvocato Valentini - il dottore Refolo è stato costretto a cacciare quell'anziano dallo studio. Lo aveva ricevuto nello studio, e questa parte non c'è nel video ma era presente la segretaria. Era tornato a chiedere spiegazioni del perché il Cup di Martano non avesse accettato una ricetta breve che gli aveva prescritto per farlo sottoporre ad una prestazione specialistica per curare i dolori accusati alle gambe».

Poi, lo stesso legale aggiunge: «Gli avevano detto di tornare dopo dieci giorni, ma il dottore Refolo non poteva dargli nessuna altra spiegazione e ha proposto di prescrivergli degli antidolorifici. La reazione è stata quella notata anche da uno dei testimoni indicati nell'ordinanza. Che però non ha detto che il paziente per strada ha colpito il dottore con la cartelletta ed ha bestemmiato».

«Ricordo che il dottore Refolo ha picchiato l'anziano con alcuni schiaffi sulla testa. E dopo essere caduto per terra, prima con calci e successivamente con pugni in qualsiasi parte del corpo: in testa, sul torace, dove poteva colpiva. Quella scena è stata molto forte per me. Non ho mai visto simile violenza da parte di un medico». E' la testimonianza di una donna che abita a Calimera a pochi passi dallo studio medico di via Palumbo. 
Sono tre le testimonianze raccolte dall'Arma e riportate tutte nell'ordinanza di custodia cautelare del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Lecce, Giulia Proto, che contesta - come richiesto dal procuratore Leonardo Leone de Castris e dal sostituto Massimiliano Carducci - le ipotesi di reato di lesioni personali aggravate dai motivi futili, dall'età e dalle condizioni precarie di salute della vittima, nonché dalla violazione dei doveri inerenti il pubblico servizio di medico curante di base del servizio sanitario nazionale.

Chi era lì a due passi ha avuto modo di comprendere anche il motivo scatenante del litigio: «L'anziano lamentava con il dottore il fatto di non riuscire a prenotare, tramite il Cup di Martano. la visita medica che gli era stata prescritta. La discussione è avvenuta fuori dallo studio, anche perché, da quando c'è l'emergenza coronavirus, il dottore non fa entrare nessuno. Alle lamentele dell'anziano, il dottore Refolo ha risposto con frasi del tipo: «Non mi rompere il c..., vattene a fanc..... E l'anziano, che in quei momenti aveva in mano una cartellina, mentre nell'altra una stampella con la quale si sorreggeva, rispondeva con frasi del tipo: «Farabutto, vigliacco. I miei genitori mi hanno insegnato la buona educazione». Immediatamente dopo ho visto il dottore Refolo colpire il vecchietto, che è caduto a terra indifeso».

Nel video appare una persona accanto al medico ed all'anziano mentre litigano. E' un paziente del dottore Refolo che stava attendendo il suo turno. La vicinanza gli ha dato modo di sentire, meglio degli altri, cosa si sono detti. Rispondendo ad una delle domande dei carabinieri ha sostenuto che Foca Bellotoma abbia usato parole offensive nei confronti del medico: «Il signor Foca urlava, ma si limitava solo al tono alterato. E in alcune occasioni ha offeso il dottore Refolo chiamandolo cretino, ignorante, non capisci niente. Intanto dalle abitazioni vicine si era affacciata molta gente attirata dalle urla dell'anziano. Ho tentato di farlo calmare, ma inutilmente».

E' un residente, il terzo testimone. E oltre a raccontare ciò che ha visto, ai carabinieri ha anche consegnato tre foto in formato digitale: «Nella prima e nella terza viene raffigurato il dottore Refolo. Nella prima con il camice e nella terza dopo avere indossato il giubbino nero ed un cappuccio in testa».
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