Decibel e permessi, assoluzione per il sindaco e titolare del lido
Condanna per il militare della Guardia Costiera

Decibel e permessi, assoluzione per il sindaco e titolare del lido Condanna per il militare della Guardia Costiera
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Mercoledì 7 Marzo 2018, 19:48 - Ultimo aggiornamento: 20:03

PORTO CESAREO - Assoluzione piena per il Sindaco Salvatore Albano e per il titolare dello stabilimento Bahia del Sol Luca Mangialardo perché il fatto non sussiste in relazione alla lunga vicenda delle autorizzazioni concesse dal Comune per lo svolgimento degli happy hour musicali pomeridiani e delle serate danzanti che avevano richiamato folle di giovanissimi nelle stagioni estive 2011 e 2012.

Stefano Stella, sott'ufficiale della Guardia costiera di Porto Cesareo, condannato ad un anno di reclusione per violazione del segreto d'ufficio: risponde di aver avverti quelli del Bahia Del Sol che stava per essere attuato un controllo sulle strutture e la documentazione.

E' stato questo il verdetto della seconda sezione collegiale del Tribunale di Lecce (Presidente Malagnino), che ha condiviso le tesi difensive dell’avvocati Antonio Quinto per il Sindaco Albano e degli avvocati Giuseppe Romano e Angelo Vantaggiato per il Lido, oltreché degli avvocati  Luigi Covella e Marco Greco per il funzionario comunale che aveva materialmente predisposto gli atti.
Respinta, invece, la richiesta del Pubblico Ministero che aveva ipotizzato i reati di abuso d’ufficio e falso a carico degli imputati ed invocato la condanna ad 1 anno e mezzo di reclusione per ciascuno, ritenendo che i permessi fossero stati rilasciati in violazione delle disposizioni nazionali e regionali che disciplinano le ipotesi di autorizzazione in deroga ai limiti acustici per lo svolgimento degli spettacoli e delle manifestazioni musicali, e quindi allo scopo di favorire l’imprenditore.
La Procura aveva affermato, in particolare, che le autorizzazioni, sebbene formalmente rilasciate per attività temporanee, in realtà avessero finito con l’assentire una permanente deroga ai limiti di diffusione sonora, con ciò determinando una trasformazione dello stabilimento in una vera e propria discoteca. Inoltre, quegli atti sarebbero stati adottati in assenza di una adeguata istruttoria, essendo stata omessa la preventiva acquisizione del parere dell’ASL.
In udienza, il collegio difensivo ha invece dimostrato la correttezza del procedimento, in linea con quello seguito per gli altri stabilimenti secondo una prassi consolidata che non richiedeva il concorso dell’ASL, nonché la piena osservanza del dettato normativo, evidenziando altresì la sussistenza di tutte le licenze prescritte per lo svolgimento delle serate danzanti e per le attività pomeridiane, e la natura solo circoscritta delle deroghe concesse.
“La sentenza è di particolare importanza – ha affermato l’Avv. Antonio Quinto – perché l’eventuale condanna anche solo di primo grado avrebbe comportato la sospensione di diritto del Sindaco in carica ai sensi della legge Severino, decretando di fatto la fine dell’esperienza dell’attuale Amministrazione. I giudici leccesi hanno dimostrato grande scrupolo nell’analisi dei fatti e nella valutazione dei provvedimenti incriminati, che sono stati evidentemente giudicati rispettosi del paradigma normativo, ritenendo altresì che a quegli atti fosse estraneo l’intendimento di favorire chicchessia.”
 

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