Alleanza con la destra contro Gorgoni: Pd commissariato, scontri Piconese-Blasi

Alleanza con la destra contro Gorgoni: Pd commissariato, scontri Piconese-Blasi
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Lunedì 18 Gennaio 2016, 09:48
Pd, la spaccatura si sposta dal circolo di Cavallino - là dove è nata - ai vertici del partito, generando uno scontro durissimo tra il segretario provinciale Salvatore Piconese e il consigliere regionale Sergio Blasi. Sullo sfondo le prossime elezioni comunali - e la scelta del candidato sindaco da opporre all’egemonia dell’onorevole Gaetano Gorgoni, che anche questa volta proverà a tenersi stretto il Palazzo di città facendo scendere in campo il nipote ed ex consigliere provinciale Bruno Ciccarese - ma anche una ruggine che viene dalle Regionali.

La lite tra i due big dem scoppia all’indomani della decisione di Piconese di commissariare il circolo cittadino del Pd, retto finora da Roberto Serra. Una scelta necessaria «al fine di ripristinare l’agibilità politica del Partito Democratico cavallinese che deve essere il motore di una coalizione ampia che mette insieme tutte le forze politiche nella costruzione dell’alternativa all’attuale Governo della città».

Ma è proprio sul concetto di “coalizione ampia” che il Pd si sarebbe rotto. Troppo ampia, tanto da sfociare nella destra, secondo Blasi. «Siamo arrivati all’assurdo - dice - di un circolo che viene commissariato perché il suo segretario, Roberto Serra, rifiuta di allearsi con la destra in vista delle Comunali. Agendo al di fuori dello Statuto, e violando il sacrosanto diritto di un circolo di autodeterminarsi, la segreteria provinciale ha nominato un trio di commissari pronti a traghettare il Pd al seguito di una candidata sindaco di fede politica missina e in coalizione con Forza Italia». Il riferimento sarebbe all’avvocato Carla Rugge.

«Provo vivo dispiacere - continua Blasi - nel constatare quello a cui ci si è ridotti in provincia di Lecce. Anche perché quando parliamo del circolo Pd di Cavallino il pensiero di ogni militante di centrosinistra nel Salento non può che andare a Fernando Carlà, di cui Serra è stato l’allievo, e al suo impegno disinteressato e pluridecennale per la causa della sinistra. Quella storia oggi viene calpestata con una operazione di puro lobbysmo politico». L’invito, a questo punto, a Serra («segretario legittimo») e ai militanti del circolo è «a non mollare e a ricorrere al segretario regionale, deputato a dire la sua su questa operazione di bassa politica, e invito il segretario regionale Emiliano a interessarsi della questione, come è sua competenza. Il rischio è che uno dei circoli più vivi e appassionati della provincia di Lecce venga svuotato di militanti e riempito di figuranti al servizio dei padroncini di turno».
Accuse pesanti a cui Piconese replica partendo dal nodo cruciale: «Il commissariamento del circolo non nasce dalla necessità di “allargare” il fronte di una possibile coalizione, giacché è stato l’ex segretario cittadino Serra, che Blasi strumentalmente difende, il primo a sostenere nel corso delle varie riunioni l’ipotesi di costruire una lista civica allargata, capace di includere il Pd e altre forze di estrazione diversa dal centrosinistra. Questo commissariamento nasce dalla necessità di spezzare l’ennesimo tentativo di rendere il Pd locale una “stampella” di poteri vecchi e consolidati - continua -, e dalla volontà di aprire una nuova fase di cambiamento in cui il Pd diventi protagonista, uscendo dalla marginalità in cui l'ex segretario cittadino lo aveva rilegato».

Piconese ricorda poi i risultati elettorali del “suo” Pd, «in grado di invertire, dal 2013 in poi, il trend negativo del passato, raddoppiando, nel corso delle varie tornate Amministrative, il numero dei cittadini salentini amministrati dal Pd. Questa dirigenza provinciale non accetta dal consigliere Blasi, sotto la cui guida il Pd salentino era per percentuali tra gli ultimi partiti di Puglia, lezione alcuna. Si invita il consigliere Blasi ad una condotta più seria e responsabile, affinché non utilizzi il caso di Cavallino per aprire sulla stampa l’ennesimo fronte strumentale di scontro con questa segreteria provinciale».
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