Distanziamento, mascherine e microfoni in classe, trasporti pubblici adeguati e, per prima cosa, il vaccino per tutti. Docenti e studenti compresi. Sono questi i temi che tengono la scuola in sospeso, per la ripartenza di settembre. Ieri il ministro Bianchi ha incontrato i sindacati per discutere delle misure di sicurezza da mettere in campo e delle disponibilità a farlo. Domani il Piano scuola arriverà alla Conferenza Stato-Regioni e sul protocollo di sicurezza ci saranno nuovi incontri.
L’attenzione è rivolta soprattutto all’obbligo vaccinale per i docenti, che per ora hanno aderito all’85,5% su scala nazionale, però con forti differenze regionali.
Numerose richieste sono arrivate anche dai presidi di DirigentiScuola: «La ripresa deve essere in sicurezza, sotto tutti gli aspetti – spiega Attilio Fratta, il presidente - dalla salute pubblica all’edilizia scolastica. Bisogna risolvere il problema della classi pollaio e coprire tutte le strutture con personale di ruolo in possesso delle necessarie competenze. Noi siamo per una ripresa in totale sicurezza e approviamo quindi l’inserimento del green pass per chi lavora nella scuola». Ad agosto si deciderà come applicare il green pass nella scuola. Intanto il ministro Bianchi chiama tutti a raccolta: «Ognuno di noi può fare qualcosa, dare il proprio contributo, e questo è vaccinarsi. È il modo in cui ciascuno di noi può mettere in sicurezza se stesso e gli altri. È un atto di responsabilità collettiva, un atto di solidarietà. Dobbiamo avere fiducia, si tratta di un gesto semplice eppure potentissimo. Vacciniamoci tutti».