Oltre a far parte di quello degli amanti della cultura indiana - ha lontane origini cherokee e nel mondo dei nativi d’America ha ambientato il suo film più conosciuto - tra pochi giorni sarà un membro illustre del club dei sessantenni. Domenica 18 Kevin Costner, divo di Hollywood dal fascino sempre irresistibile, farà sessanta, sessanta primavere di cui circa quaranta trascorse da attore sexy e, spesso, impegnato.
Nato e cresciuto in California, Costner inizia a studiare recitazione alla fine degli anni Settanta, quando è ancora uno studente di marketing e finanza.
La straordinaria fortuna del film apre a Costner tutte le porte del dorato mondo dello star system americano di cui l’attore californiano diventa, seppur schivandone gli eccessi e le sottomissioni, uno degli esponenti più riconosciuti nel mondo e il sex symbol per eccellenza. A “Balla coi lupi” seguono così pellicole commerciali come “Guardia del corpo”, in cui fa coppia, stringendo anche una bella amicizia, con Whitney Houston, e prove più impegnative quali “JFK - Un caso ancora aperto” di Oliver Stone e “Un mondo perfetto” di Clint Eastwood.
Dopo la mezza delusione di “Waterworld”, pellicola fantascientifica del 1995 che non riscosse il successo sperato, la stella dell’attore di Lynwood, cittadina della contea di Los Angeles, negli anni seguenti perde un po’ del suo splendore: sempre comunque sulla breccia, Costner non riesce infatti a rivivere i fasti di “Balla coi lupi”, ancora oggi il suo lavoro più riuscito, tra i tre da regista e in assoluto.
Sposato dal 2004 con Christine Baumgartner, di diciannove anni più giovane, da cui ha avuto tre figli, - altri quattro li ha avuti dal primo matrimonio e da una successiva relazione - Kevin oggi alterna il mestiere di interprete a quello di musicista country rock. Sempre con stile, naturalmente, con quel suo fascino irresistibile che l’ha reso un’icona planetaria.