Estorsioni con il metodo del "cavallo di ritorno": nove persone arrestate a Foggia

Estorsioni con il metodo del "cavallo di ritorno": nove persone arrestate a Foggia
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Venerdì 14 Ottobre 2022, 11:26 - Ultimo aggiornamento: 15 Ottobre, 09:00

I finanzieri del Gruppo di Foggia hanno arrestato nel capoluogo dauno 9 indagati ritenuti responsabili di estorsione, furto, ricettazione e detenzione illecita di armi. Ci sono anche la presunta vittima di estorsione e sua moglie tra gli indagati dell'operazione della Guardia di finanza che ha portato all'arresto di otto persone (una è ancora ricercata) con le accuse di estorsione, furto, ricettazione e detenzione illecita di armi. A quanto si apprende la presunta vittima, che è accusata di aver reso una falsa dichiarazione al pubblico ministero, aveva subito il furto della propria Fiat Punto per la cui restituzione sarebbero stati richiesti 500 euro.

Davanti al pm la vittima avrebbe negato di aver pagato quella somma di denaro, mentre sua moglie avrebbe negato di avere incontrato gli estorsori.

Proprio dai furti di auto è partita l'anno scorso l'indagine che ha permesso di accertare più episodi di estorsione e furto ai danni di commercianti. Ieri sono finiti in carcere Federico Carlo Rotunno, 32 anni; Andrea Carella, 26 anni; Yari Saggese, 28 anni; Giuseppe Pietro Piserchia di 20. Domiciliari invece per Giuseppe Procaccini, 48 anni; Francesco Brescia, 40 anni; Fabrizio Bevilacqu, 24 anni; e Angelo Matteo Maratea di 40 anni.

Le indagini

Le indagini, dirette dalla Procura della Repubblica di Foggia, sono iniziate a seguito di un'estorsione perpetrata con le modalità del «cavallo di ritorno» ossia la sottrazione di beni e conseguente richiesta del pagamento di una somma di denaro per ottenerne la restituzione. Nel corso delle attività investigative i finanzieri hanno ricostruito più episodi di estorsione e furto ai danni di commercianti, sequestrando anche armi e munizioni nella disponibilità di alcuni degli indagati ritenuti vicini alla «Società foggiana». Oltre agli arresti sono state eseguite anche 11 perquisizioni, con l'ausilio di unità cinofile, nel rione Candelaro,nel palazzo ex Onpi ed in altri quartieri della città. Su disposizione del gip del Tribunale di Foggia, 4 indagati sono finiti in carcere ed altri 5 agli arresti domiciliari. La loro posizione è al vaglio dell'Autorità Giudiziaria.

I finanzieri hanno operato in collaborazione con il Gruppo Investigazione Criminalità Organizzata di Bari ed i baschi verdi del Gruppo Pronto Impiego e con il supporto del Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata.

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