Il ministro Padoan: «Addio a Tasi e Imu, abbasseremo le tasse sulle imprese»

Il ministro Padoan: «Addio a Tasi e Imu, abbasseremo le tasse sulle imprese»
di Claudia Guasco
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Lunedì 7 Settembre 2015, 15:00 - Ultimo aggiornamento: 15:01
Cernobbio (Como) - Il messaggio giusto nel posto giusto. Il governo non pensa solo a tagliare le tasse sulla prima casa, ma anche a rilanciare la competitività delle imprese, afferma il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan. Tocca a lui, come da tradizione, l'intervento conclusivo al forum Ambrosetti e se due giorni fa il premier Renzi è venuto qui ad annunciare che l'Italia non è più un problema per l'Europa, è il ministro a fornire qualche dettaglio in più sulle strategie per consolidare la ripresa in atto e sul programma dell'esecutivo per sforbiciare la Tasi e, gradualmente, anche Irap e Irpef.



Per la prossima legge di stabilità il governo sta studiando «un ulteriore abbattimento della tassazione a favore della competitività d'impresa», perché «c'è un quadro esterno favorevole che continuerà e una forte componente interna». Insomma, «questi numeri dureranno». Siamo «sulla strada giusta», sostiene il ministro: con una crescita acquisita che segna già ora un +0,7%, dal 2016 il debito comincerà a scendere e nel prossimo anno il rapporto deficit/Pil rispetterà il fiscal compact. «Voglio togliermi un sassolino dalla scarpa», avverte manager e banchieri riuniti sul lago di Como. «Da quando sono usciti questi numeri lo sport nazionale è dire che dipendono solo da fattori esterni. E invece sono frutto di una strategia di crescita efficace, che va nella direzione corretta».



È l'inizio di un ciclo positivo», la finanza pubblica italiana «è sul sentiero del risanamento» anche se resta aperto il confronto con Bruxelles sui vincoli di bilancio. Al G20 con il commissario agli Affari Economici Pierre Moscovici «si è parlato anche della clausola di flessibilità: la utilizzeremo al meglio, nei margini decisi da tutti e con la massima efficienza possibile». Il taglio delle tasse - che «è la colonna della strategia del governo, cominciata nel 2014 con gli 80 euro e che continuerà fino al 2018» - avverrà «in un contesto di copertura stabile nel tempo». E a chi è scettico sul taglio delle tasse sulla prima casa replica: «Abbattere quelle sul lavoro è più efficace in termini di Pil e magari di occupazione, ma l'80% degli italiani ha una casa e quindi eliminare la pressione fiscale vuol dire dare reddito a sostegno dei consumi».



SALVATAGGIO

E poi c'è il capitolo banche. Paodan smentisce le indiscrezioni sulla creazione di un fondo di salvataggio per alcuni istituti in difficoltà. «Sento voci che sono nuove per me. Non stiamo chiedendo ad alcune banche di mettere soldi in un fondo. Le banche devono accelerare la cessione di crediti, misura di cui le piccole hanno più bisogno». Non solo: «La legge sulle popolari dovrebbe accelerare, e ritengo che lo farà, il processo di fusioni e acquisizioni, in modo che non ci saranno più banche piccole». Il governo, spiega il ministro, adotterà misure che saranno innanzitutto market friendly, «di cui tutte le banche potranno beneficiare e se necessario e se sarà consentito dalle regole avremo una spinta ulteriore dalle garanzie statali indirette». L'Italia è riemersa da una recessione che ha eroso 10 punti di Pil e «siamo un paese bancocentrico: era ben strano immaginare non ci fossero situazioni difficili nei bilanci degli istituti di credito».