Brindisi, esiliare traghetti e passeggeri
è un grave danno per i commercianti

4 Minuti di Lettura
Giovedì 23 Settembre 2010, 13:28 - Ultimo aggiornamento: 13:30
Gli ultimi ormeggi dei traghetti nel porto interno, quelli ora in servizio di collegamento tra Brindisi e Albania, dovranno essere spostati a Costa Morena. Si pu fare addirittura in 2 settimane, dicono gli esperti. Avevamo la soluzione per tutti i mali della nostra citt e non ce ne eravamo accorti! Finalmente … meglio tardi che mai!




Spostiamo anche gli ultimi traghetti con annessi passeggeri! Sono costoro che ci danneggiano. Mandiamoli via dal centro, mandiamoli via da via Spalato, visto che presto queste vie saranno stracolme di ricconi, ansiosi di spendere i loro denari: croceristi e diportisti.



Questi viaggiatori diretti ai traghetti sono la vera rovina della nostra città, loro strozzano la nostra economia, sempre loro creano problemi al traffico cittadino, loro ci disturbano, girando per le nostre vie, entrando nei bar, nei ristoranti, nei distributori e nelle agenzie. Mandiamoli lì in “esilio” così come anni fa mandammo in esilio traghetti e passeggeri diretti in Grecia.



E’ tanto soddisfacente, quanto raro, sapere che tutte le nostre istituzioni (e non), all’unanimità, concordano su tale iniziativa. I nostri esperti, insieme ai nostri amministratori, al posto dei traghetti ci metteranno yacht e maestose navi da crociera, tra l’altro persino abbellendo la città.



Peccato che i brindisini non mangino “bellezze” ma si ritrovano giornalmente a cercare di quadrare i conti per continuare a mandare avanti la propria baracca.



Peccato che i traghetti, al contrario delle navi da crociera e yacht viaggino 365 giorni l’anno.



Peccato che i diportisti ormeggino per lo più l’estate e che per ogni loro esigenza si appoggino alle agenzie marittime di fiducia, e va da se che, anche ormeggiando lontano dal centro cittadino, il ritorno economico per la città sarebbe identico.



Peccato che per i croceristi si organizzino, prima dell’approdo, le escursioni guidate, e quei pochi che rinunciano a tal servizio, ahimè, lo fanno proprio per non spendere ulteriori denari.



Peccato che a bordo delle navi da crociera si mangi tantissimo e bene, e che a nessuno dei croceristi verrebbe in mente di ristorarsi in città.



Peccato che siano proprio i passeggeri dei traghetti che normalmente hanno bisogno sia di ristorarsi, sia di acquistare ogni cosa necessaria, prima della traversata.



Peccato che a Costa Morena non esiste nessuna struttura pubblica in grado di garantire adeguati servizi di accoglienza. Basta ricordare le famiglie turche, abbandonate a se stesse per intere giornate, proprio lì … a Costa Morena.



Chiedo ai miei concittadini che hanno avuto la fortuna di potersi concedere una crociera: in quale città nel mondo una nave crociera ormeggia normalmente nel porto interno? Sarà a Barcellona? O forse a Marsiglia? Se pur facendo mente locale non vi ricordate di alcuna città, sarà per via delle grosse stazze delle navi? Sarà anche perché i croceristi, all’arrivo in porto, oltre ad avviarsi per i tour programmati, vengono organizzati con bus e navette per consentirgli di raggiungere ogni luogo?



Non avrete per caso notato proprio i traghetti in servizio in queste città che vanno e vengono continuamente, attraccando quanto più vicino possibile al centro abitato? Se sì, perché mai in Francia, in Spagna e/o in altri porti Italiani hanno fatto proprio il ragionamento inverso da quello che stanno facendo i nostri Amministratori?



I passeggeri dei traghetti, se convogliati verso costa Morena, non raggiungeranno mai alcun centro abitato, si dovranno accontentare di quello che gli verrà lì offerto , da quei pochi operatori favoriti.



Cari esercenti, cari concittadini, a riprova di ciò, basterebbe ricordare i nostri corsi, pieni di turisti provenienti da ogni dove, anni fa quando molti traghetti per la Grecia ormeggiavano nel porto interno.



Qualcuno obbietterà: si è vero, però poi il traffico per la Grecia è calato.



A nessuno è venuto in mente che questo spostamento di tutti i traghetti per la Grecia, e confinamento dei relativi viaggiatori, forse, chissà, potrebbe essere proprio una concausa, della progressiva perdita di passeggeri.



Domanda: C’è nessuno, magari in centro città, che si accorge di quanti passeggeri diretti in Grecia passano durante l’anno? Potrebbero essere cento, forse mille, oppure un milione di volte mille, ma nessuno se ne accorgerebbe mai, giacché tutti da tempo “deportati” categoricamente fuori delle mura di città. Anche attraverso la segnaletica stradale che, badate bene, è stata progettata con massima dovizia e cura affinché giungendo a Brindisi dalla SS 16 non si consenta a nessun turista, diretto all’imbarco dei traghetti, di attraversare la nostra Brindisi. Non sia mai!



Gli Amministratori adesso si accorgono dell’incremento del traffico passeggeri per l’Albania. Che dicono? Che fanno? Facile: decidono di “confinarli”. Magari proprio ora che qualche attività commerciale, qualche ristoratore e qualche agenzia forse riprendeva fiato. Non sono più le servitù militari, presenti dappertutto, che strozzano Brindisi, tra l’altro senza alcun ritorno economico per la cittadinanza, sono proprio i viaggiatori diretti in Albania.



Questo mandare al confino quei due o tre traghetti, in linea con l’Albania, sarà come un ulteriore schiaffo per tanti esercenti che, anche a causa di ciò chiuderanno i battenti.



Gino Iacca




© RIPRODUZIONE RISERVATA