Settantacinque anni di carcere sono stati invocati per i 18 imputati nel processo nato dall’inchiesta avviata sull’attentato compiuto a un maresciallo dei carabinieri, all’epoca in servizio nella stazione di Latiano dove nella notte del 16 agosto 2019 fu incendiata l’auto parcheggiata vicino a casa. Stando a quanto accertato, si trattava di una ritorsione nei confronti del sottufficiale che aveva multato, per violazioni del codice della strada, un pregiudicato di Mesagne ritenuto dagli investigatori vicino ad affiliati alla Sacra corona unita.
Il processo
Il processo si appresta ad avviarsi alla conclusione rapidamente dopo il blitz dell’1 febbraio: sentenza prevista per il 14 dicembre, con un’altra udienza, quella del 23 novembre, dedicata anche questa alle arringhe difensive.
Ieri intanto nell’aula bunker della Corte d’Appello di Lecce si è tenuta la requisitoria del pubblico ministero della Direzione distrettuale antimafia (Dda), Giovanna Cannalire, per il gruppo a cui è contestato di avere trafficato e venduto droga fra Mesagne, Brindisi, Ostuni e San Pietro Vernotico. Associazione a delinquere finalizzata al traffico di droga e spaccio, le ipotesi di reato ravvisate dalle indagini condotte dalla Dda con i carabinieri del Nucleo operativo della Compagnia di San Vito dei Normanni.
Le richieste
Quattordici anni e due mesi di reclusione sono stati chiesti per Roberto Carbone, 52 anni, di Mesagne; 8 anni per Leonardo Bacile, 50 anni, di San Pietro Vernotico; 6 anni ed 8 mesi per Gianluca Zito, 45 anni, di Mesagne; 6 anni ed 8 mesi per Michael Sanfedino, 30 anni, di Mesagne; 6 anni per Simone Tondo, 27 anni, di Mesagne; 5 anni e 10 mesi per Luigi carbone, 24 anni, di Mesagne; 5 anni ed 8 mesi a Valentina Soliberto, 42 anni, di San Pietro Vernotico; 5 anni e mezzo sia per Luca Chirico, 29 anni, di Mesagne, che per Luigi Di Dio, 55 anni, di Mesagne anche lui.
Questi imputati hanno scelto con i loro difensori di farsi giudicare con il rito abbreviato (prevede una riduzione di un terzo della pena in caso di condanna e lo svolgimento del processo sugli attui dell’accusa e della difesa), cinque altri imputati hanno chiesto di accedere a riti diversi: patteggiamento per Eddi Scarparo, 51 asnni, di San Martino di Venezze (in provincia di Rovigo). hanno invece scelto di farsi giudicare con il dibattimento in aula Raffaele Andrioli, 38 anni, di san Pietro; Fernando Bruno, 29 anni, di Mesagne; Gianluca Candita, 50 anni, di San Pietro; Giovanni carbone, 62 anni, di Mesagne; Mario Chirico, 52 anni, di Ostuni; ed Antonio Muscogiuri, 27 anni, di Mesagne.
Dell’accusa più grave, quella di essersi riuniti in una associazione gerarchica e con i compiti specifici assegnati ad ognuno dei partecipanti, rispondono Leonardo Bacile, Luigi Carbone, Roberto Carbone, Luca Chirico, Mario Chirico, Luigi Di Dio, Sanfedino, Valentina Soliberto, Simone Tondo e Gianluca Zito. Anche su queste circostanze si accentreranno le arringhe difensive degli avvocati Danilo Cito Gianfranco Castrignanò, Marcello Falcone, Raffaele Missere, Francesco Cascione, Giampiero Iaia, Francesco Amelio, Antonio Di Candia, Daniela D’Amuri, Carmelo Molfetta, Davide De Giuseppe, Manuel Marchionna, Giancarlo camassa, Claudio Ruggiero, Giordano Settembre, Giulia Resta, Agnese Guida, Ladislao Massari e Marina Infantolino.
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