Area archeologica chiusa nei festivi
Il Comune cerca soluzioni per agevolare i turisti

L'area archeologica sotto il teatro Verdi
L'area archeologica sotto il teatro Verdi
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Venerdì 27 Luglio 2018, 12:16 - Ultimo aggiornamento: 12:18
BRINDISI - Scavi archeologici chiusi al pubblico, prove di dialogo tra l’amministrazione comunale e la Soprintendenza che gestisce il sito.
Il mese clou dell’estate è alle porte e il Comune ha deciso di correre ai ripari mettendo mano alla vecchia convenzione del 1986 in cui si legge testualmente che: «la Soprintendenza si impegna a curare, con tutti i relativi costi, la custodia diurna dalle 8 alle 20» ed a garantire una «proporzionale accessibilità» agli scavi, oltre alla loro valorizzazione. Orari che, purtroppo, non sono mai stati rispettati.]L’intento, dunque, è quello di consentire ai brindisini e ai tanti turisti di passaggio in città la fruizione degli scavi archeologici di San Pietro degli Schiavoni anche di pomeriggio, nel fine settimana o durante i festivi.
Fino ad oggi lo scenario è stato sempre lo stesso: i crocieristi arrivano davanti ai cancelli del teatro Verdi ma puntualmente non hanno accesso all’area archeologica perché non c’è personale. Una situazione a dir poco assurda per una città a vocazione turistica come la nostra.
E così, i brindisini ma anche i visitatori - e ce ne sono stati tanti in questi ultimi mesi - che avrebbero voluto godersi, con i festivi, le bellezze della città hanno dovuto accontentarsi di una passeggiata sui corsi o, al massimo, sul lungomare. La chiusura degli scavi non consente ai turisti di ammirare due interi isolati del V secolo avanti Cristo riportati alla luce nel corso di alcuni lavori edilizi nel 1966.
Una intera città sotterranea che costrinse gli ingegneri a modificare l’originario progetto di edificare il nuovo cinema-teatro della città per inglobare il sito. Domus, complesso termale, sculture e pavimenti a mosaico sono custoditi oggi ai piedi del Nuovo Teatro Verdi che, per consentirne la visione anche agli spettatori, ha una parte della pavimentazione del foyer in plexiglas. Un sito archeologico, insomma, di grande pregio storico, spesso chiuso a causa dei problemi della Soprintendenza.
Il cartello con gli orari di apertura è chiaro: il regolare funzionamento della struttura è consentito dal lunedì al venerdì dalle 8,30 alle 13,30. Nei giorni in cui sono previsti gli approdi dei croceristi (cioè lunedì e martedì) le aperture sono prolungate fino alle 16.30. Poi il sito resta chiuso. E non importa che Brindisi punti a diventare una città turistica, magari riuscendo perfino a destagionalizzare i flussi, e neppure che siano previsti in calendario tanti arrivi da tutta Europa.
Fino a quando non sarà applicata, o perché no aggiornata, la vecchia convenzione dell’86 il Comune ha le mani legate. Impossibile, almeno per ora, ipotizzare la gestione da parte del personale della Brindisi Multiservizi o di altri dipendenti comunali, visto che l’intera area archeologica è al momento sotto la supervisione della Soprintendenza.
Un accordo tra le parti potrebbe finalmente accontentare i visitatori e i brindisini. In tanti ammettono candidamente di non aver mai visitato l’area di epoca romana perché la sua apertura è prevista per periodi piuttosto ridotti.
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