Scali in "conflitto": lo yacht dei record riaccende il dibattito sui limiti del cono di atterraggio

Sailing Yacht A
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Venerdì 30 Ottobre 2020, 18:05 - Ultimo aggiornamento: 1 Novembre, 18:23

Lo scalo tecnico, a Brindisi, dello yacht a vela privato più grande del mondo, “A”, ha riaperto il dibattito sui limiti imposti dal cono di atterraggio dell'aeroporto “Papola-Casale”. Il mega yacht a vela, infatti, è stato costretto a rimanere fuori dal porto, alla fonda nelle acque di fronte a punta del Serrone, a causa delle sue dimensioni spropositate. Con oltre 142 metri di lunghezza e quasi 100 di altezza, infatti, sfora di molto i limiti di sicurezza imposti dalla presenza dell'aeroporto, la cui pista principale costringe gli aerei a sorvolare il porto - ed in particolare la banchina di Costa Morena - prima di atterrare.

In realtà, però, “A” sarebbe stato costretto a rimanere fuori dal porto anche se fossero stati completati i lavori di traslazione della pista annunciati ad ottobre del 2018 ma mai iniziati.

Grazie a quell'intervento, infatti, il limite del cosiddetto “air draft” passerebbe da 35 a 50 metri. Un'altezza nettamente inferiore ai 91 metri dell'albero maestro dello yacht a vela dell'oligarca russo Andrey Melnichenko, miliardario alla posizione numero 89 del mondo secondo Forbes.

Ad ogni modo, il dibattito ha portato almeno un risultato: l'aggiornamento da parte del presidente dell'Autorità di sistema portuale del mare Adriatico meridionale Ugo Patroni Griffi rispetto allo stato del progetto per la traslazione della pista e conseguente innalzamento dell'air draft. Dopo i ritardi dovuti a contenziosi e procedimenti autorizzativi, infatti, il progetto esecutivo è in fase di verifica, dunque dovrebbe mancare poco all'avvio dei lavori. Che dovrebbero concludersi prima dell'estate del 2021.

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