Rapinatori pentiti, ringraziano la polizia dopo aver rischiato il linciaggio

Rapinatori pentiti, ringraziano la polizia dopo aver rischiato il linciaggio
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Giovedì 8 Dicembre 2022, 15:31

Hanno chiesto scusa, hanno ammesso le accuse e si sono detti pentiti dei momenti di terrore creati sabato sera nella gioielleria Longo della centralissima via Filomeno Consiglio. Ed inoltre il rapinatore bloccato ed immobilizzato dai passanti ed anche dai clienti della vicina enoteca Anelli ha anche voluto ringraziare i poliziotti delle Volanti per la rapidità dell'intervento perché stava temendo il peggio: ha avuto paura di essere linciato.

I poliziotti hanno fatto da scudo


Ha temuto che quei tre colpi di pistola sparati in aria avessero scatenato la rabbia delle persone intente a trascorrere la serata chi fra lo shopping natalizio chi davanti ad un calice di vino accompagnato da qualche prelibatezza.

Non si aspettava quella reazione, anche perché la pistola era a salve. Ma che non sparasse proiettili, si è capito solo in seguito visto che si tratta di una copia fedele di una Smth&Wesson modello 29 a sei colpi. A terra schiacciato dal peso di quattro uomini per nulla intenzionati a fargli sconti. E con la testa spaccata dal colpo di sedia rimediato poco prima nella gioielleria. I poliziotti lì a due passi nel servizio antirapina disposti dal questore Annino Gargano gli hanno fatto letteralmente da scudo.

Gli interrogatori


Di questi tono gli interrogatori di convalida degli arresti dei poliziotti delle Volanti e della Squadra mobile, tenutisi davanti alla giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Brindisi, Barbara Nestore, con G.S ed M.S, 37 e 26 anni, assistiti dagli avvocati difensori Gianvito Lillo ed Andrea Capone. Le misure sono state convalidate, entrambi restano nel carcere di via Appia hanno disposte le ordinanze emesse dalla giudice. Anche perché la sfrontatezza mostrata nella tentata rapina di sabato sera fa ritenere concreta la possibilità di reiterazione, ossia che sia l'uno che l'altro potrebbero riprovarci ancora.
Cosa li avrebbe indotti a cercare di fare il colpo grosso in pieno centro, di sabato sera e in pieno clima natalizio anche per acquisti e regali? Entrambi si sono giustificati sostenendo di avere difficoltà ad arrivare a fine mese per mancanza di liquidità e di entrate fisse.
Una tesi che Procura e polizia stanno valutando per capire se sia compatibile con la scelta di cercare di rapinare una gioielleria piuttosto che un negozio con un giro di affari e un target di merce (alla titolare è stato intimato di aprire la cassaforte) più commerciale. Ed inoltre le indagini stanno verificando sei i due arrestati abbiano preso parte o meno ad altre rapine consumate negli ultimi mesi a Brindisi ed in provincia.
Ed ancora. Gli investigatori stanno anche verificando perché M.S. abbia momentaneamente trovato rifugio in un casolare fra le province di Brindisi e di Lecce: chi gli ha fornito ospitalità? È quella una base logistica di una banda?
Le risposte arriveranno dalle indagini.
E.M.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

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