Battaglia legale sulla puccia a Madrid: una grossa catena spagnola contro un imprenditore salentino

Il brand spagnolo ha richiesto al ristorante pugliese la rimozione dal menù

Attilio Mingolla
Attilio Mingolla
di Michele IURLARO
2 Minuti di Lettura
Martedì 2 Novembre 2021, 17:40 - Ultimo aggiornamento: 3 Novembre, 17:05

Dopo aver rivendicato il copryght della puccia, ne hanno richiesto la rimozione dal menu. La richiesta, surreale alle orecchie di un italiano, è in realtà una intimazione, con tanto di presunte ripercussioni legali, recapitata al 34enne Attilio Mingolla, di Oria, in provincia di Brindisi, titolare del ristorante “Mena” di Madrid. Tra panzerotti, pizze e orecchiette, nel menu di Attilio c’è anche la “Puccia Salentina”, presentata in alcune varianti che prevedono ripieni per tutti i gusti. O quasi. Perché, se in Italia, dove la puccia è nata, nessuno si sognerebbe mai di rivendicarne i diritti, in Spagna, sembrerebbe, funziona in maniera diversa. Un’altra catena, infatti, ha registrato lo specifico panino, o quantomeno il suo nome, e ora ne vanta i diritti.

L'appello all'ambasciata

E se in Spagna c’è chi vanta il copyright della gustosa pietanza, è lo stesso Attilio a mettere in chiaro un concetto importante, neppure patriottico ma, anzi, universale e quanto più inclusivo possibile. «La puccia è patrimonio dell’umanità, è di tutti, e credo sinceramente – riflette amaro il giovane imprenditore – che si possa e si debba poter continuare ad usare quel nome specifico per identificare quel tipo di prodotto». Dopo aver ricevuto quel fax minaccioso, Attilio si è rivolto alle istituzioni preposte, tra cui l’ambasciata, e anche a degli avvocati italiani e spagnoli.

Il brand "Puccias"

Assurda, ma reale. Secondo i presunti detentori dei diritti del nome puccia, il prodotto di “Mena” potrebbe interferire col marchio commerciale “Puccias”, questo il brand della catena spagnola. Una storia davvero singolare, dato che lo specifico panino è registrato al Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali italiano come prodotto agroalimentare tipico. D’altro canto, a pensarci bene, è come se qualcuno registrasse il nome “spaghetti” come marchio protetto da copyright, impendendone la vendita in tutto il mondo.

E chissà cosa potrebbe accadere se lo stesso ragionamento venisse applicato sulla “pizza” o, perché no, sulle “tagliatelle”, altra pietanza “Made in Italy” famosissima e apprezzata in particolar modo proprio in Spagna.

© RIPRODUZIONE RISERVATA